Launeddas.
di tramedipensieri
Con il termine “launeddas” si definisce l’aerofono ad ancia semplice costituito da tre canne, strumento molto antico e tipico della Sardegna meridionale.
Le launeddas, rimaste per lo più inalterate nell’aspetto e nelle caratteristiche costruttive, possono essere inscritte nella famiglia di aerofoni policalami, tutt’ora presenti nel Mediterraneo, aventi come antenati comuni i clarinetti bicalami egizi e sumeri.
Il repertorio delle launeddas è legato principalmente ai momenti della festa, occasione in cui, in passato più che oggi, svolgevano una funzione fortemente socializzante. Ma è nelle feste profane, nell’accompagnamento delle danze e dei balli collettivi, che si manifesta la massima espressività di questo strumento.Oggi il mondo delle launeddas è assai vitale ed in evoluzione. Sono infatti numerosi i giovani che si avvicinano a questo strumento anche grazie alla diffusione di numerose scuole.
Se da una parte persiste ancora un utilizzo basato sul rispetto del repertorio e delle occasioni tradizionali; dall’altra non sono rari gli esempi di utilizzo delle launeddas in formazioni (isolane e non) aperte alle contaminazioni e in progetti di matrice jazzistica.
I segreti di costruzione e le melodie sono stati tramandati oralmente nei secoli.
Per ottenere uno strumento soddisfacente, bisogna utilizzare canne stagionate da almeno tre anni. Per l’accordatura si usa cera d’api.Si tratta infatti di uno strumento costruito con canne palustri che richiede una tecnica di fiato particolare, chiamata “Fiato continuo o circolare”. Secondo la lunghezza e dello spessore delle canne si ricavano le varie tonalità. Per costruire le ance si usano pezzi di canna sottili, che crescono solo in alcune zone della Sardegna.
Esistono diverse famiglie di strumenti, in varie tonalità. Le launeddas sono lo strumento polifonico più antico del Mediterraneo. E’ stato rinvenuto un bronzetto nuragico risalente al 2800 a.C. e quindi hanno circa 5000 anni di storia.
che bello!che bel suono!
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🙂
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Accidenti… Hai ulteriormente alimentato la mia curiosità verso questa terra di cui in parte mi appartiene e di cui continuo a scoprire radici antichissime e molto suggestive, dai Giganti ai Nuraghi e ora le Launeddas che condividono origini sumere… Colpito! Grazie come sempre!
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Spero solo di non averti….affondato! 😉
buona serata
.marta
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Grazie Wanda….sono felice per questo gentile pensiero che hai avuto!
Ti ringrazio tantissimo!
E complimenti a te per questi premi!
ciao
.marta
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Lo strumento del dio Pan, se non erro lo suonava anche il fauno delle Cronache di Narnia.
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Lo strumento del dio Pan è diverso. E’ costruito si con delle canne ma queste sono legate tra loro come una sorta di Flauto aromonico.
Qui sono tre…e slegate tra loro. Anche il loro modo di immissione dell’aria all’interno è divesa.
buona domenica e grazie sempre del passaggio
.marta
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A really great post with “strumento molto antico” 🙂
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E’ uno strumento antichissimo..
Buona domenica
.marta
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L’ha ribloggato su gregorybatesone ha commentato:
grazie,
buona domenica,
GB
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Grazie a te per averlo portato sul tuo blog.
Buona domenica
.marta
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Trovo che sia molto un bellissimo sentimento l’attaccamento che dimostri di avere per quella che presumibilmente è la tua terra. Periodicamente pubblichi qualcosa riguardo a usi e costumi. Mi sorprende e mi fa molto piacere che venga apprezzato e vissuto un mondo capace di suscitare così profonde emozioni. La mia sorpresa dipende dal fatto che sono assolutamente opposte le emozioni che a me suscita la mia terra. Indicibili per educazione e correttezza.
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Ciao…
Io amo la mia Terra.
Io sono fatta di essa. E del mare.
Del vento che ulula.
E quando me ne allontano mi chiama.
E torno perchè ne sento l’abbraccio pieno.
E quando mi sposto attraverso
il mio cuore si riempie di orgoglio
per la sua bellezza selvaggia e delicata.
Tu non sai lo sforzo che compio nel trattenermi…potrei fare dei post giornalieri.
Mi spiace che tu non senta lo stesso trasporto per la terra che ti ha dato i natali.
Grazie del passaggio
buona domenica
.marta
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Interessante…..un bellissimo suono, buona domenica Marta!
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Grazie … dal “vivo” è ancora più suggestivo.
buona domenica
.marta
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Molto affascinante. Dal nome avrei detto che si trattava di biscotti tipici 😛
Ciao!
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Pare che la parola Launeddas sia di origine greco-etrusca…e certo non tratta di….dolci. 🙂
Buona domenica
.marta
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