Per prima cosa dal mio innamoramento infinito e mai sopito (inizio a leggere a cinque anni) per il libro, inteso sia come lettura che come oggetto. Credo che sia una cosa magica.
Tant’è che nel 2009 mollo tutto, e cioè un lavoro affermato e ben pagato di giornalista e apro una libreria di frontiera: Morlupo, hinterland a nord di Roma e in un centro commerciale.
Lì ho vissuto tre anni durissimi e meravigliosi da cui è nato il progetto.
Nel 2012 chiudo la libreria, creo l’associazione Libra e nasce Pagine Viaggianti.
Quanto è lontano il confine? Si sale dall’internoverso l’aria stanca delle cosesi va incontro alla .terra.durail .nocciolo dell’ignoto E’ il confine .lungo un piede:di qua iodi là me .basta un saltoun .passoun .respiro per la positività mM
Mi pare un’interessante inziativa, sul blog Cartesensibili le indicazioni per partecipare.
PIAZZA C(arte)sensibili La diffusione dell’epidemia ci confina nelle nostre abitazioni private, ma in tutti noi è ancora forte la tensione politica. Essere cittadini, condividere esperienze, scambiare opinioni, ascoltare voci e a queste rispondere. Cartesensibili ha deciso per il prossimo numero di lanciare la seguente iniziativa: riunire nel suo spazio di pubblicazione le voci […]
E’ necessario, dice Clarissa Bartolini, “proclamare la diversità di ciascuno come ricchezza” perché “ciascuno di noi è responsabile ‘del noi’ ”.
E’ straordinario che questa affermazione di valore per la ‘diversità’ venga da parte di una donna che vive una disabilità delle più difficili ed emarginanti socialmente, perché “invisibile”: la sordità.
Che non si vede, in effetti, se non per un contatto diretto, ma che può essere ben più devastante di altre forme di disabilità.
Invisibilità che spesso conduce a dolorose situazioni, ed anche a scelte, di chiusura tanto personale quanto istituzionale. Quella che Clarissa chiama la ‘cultura dei sordi’ è un modo diverso di rapportarsi col mondo e con se stessi, più attraverso “il linguaggio del corpo” che quello della parola. (Il testo continua qui)
Ph di Paul Caponigro
Anna Maria Farabbi, nella sua collana ‘Signature’ presso Terra d’ulivi, continuando il suo percorso tra donne che nel loro piccolo e nel loro grande hanno ‘segnato’, firmato formato fermato, il tempo del loro esserci, ha dato voce a questa coraggiosa donna sorda.
Non solo coraggiosa per essere arrivata a decifrare e superare dolorosissime esperienze, per avere raggiunto la laurea, una vasta cultura, ruoli di responsabilità istituzionali importanti, una progettualità attiva e tenace, ma anche, per me in special modo, per avere caparbiamente preteso a sei anni di suonare il pianoforte.
Che è la stessa caparbietà di Anna Maria Farabbi, quando dice a noi, per noi : “Pianto il significato di ‘poiesis’ nella comunità, tutti compresi nessuno escluso.”
“Era finita? Si chiese Joe. Era questo che Sara stava cercando di dirgli? Rimase in silenzio. Lasciò che andasse avanti a parlare. Una folata di vento improvvisa agitò i fiori nei vasi e sollevò delle foglie in cortile. Sara parlava, il vento soffiava, le foglie frusciavano. Lui solo udiva il loro rumore.” [da Ci […]
Auguri a Paolo Beretta per questa interessante esperienza nel mondo della scrittura.
Un pò come uscire dalla scuola del blog e intraprendere un nuovo, spero soprattutto entusiasmante, viaggio di crescita continua e meraviglia.
Autore: Soleandro
canta: Mattia Murru
(base musicale di Perfect Ed Sheeran)
***
A volte penso se tu fossi stata Madre,
quando mi allontano da te lasciandoti sola.
Il pensiero di una vita senza te
mi uccide.
Guarda in cielo e scegliti la più bella,
fai scendere una stella,
ad illuminare ancora la mia vita.
Meravigliosa mia sposa,
fresca come foglie di rosa,
quanta bellezza, dentro te.
Chiudi, chiudi gli occhi anche tu e muori insieme a me,
ho il cuore freddo, freddo che ora sembra neve,
tienimi la mano, perché sto vedendo l’anima,
quanto è bella e perfetta… la Supermente.
Di mandorlo in fiore profuma l’aria…
e tu sei il frutto del vero Amore.
La luna è gentile al respiro del Sole,
tu abbraccia la Terra di Grazia Divina…
Guarda in cielo e scegliti la più bella,
fai scendere una stella,
ad illuminare ancora la mia vita.
Meravigliosa mia sposa,
fresca come foglie di rosa,
quanta bellezza, dentro te.
Chiudi, chiudi gli occhi anche tu e muori insieme a me,
ho il cuore freddo, freddo che ora sembra neve,
tienimi la mano, perché sto vedendo l’anima,
quanto è bella e perfetta… la Supermente.