Marta Orlowska photo
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Il buio sono io
ogni qual volta rifuggo al viaggio
ogni qual volta schivo il tempo
ogni volta scelgo un’altra strada,
il buio vive nelle mie ossa, nelle gambe
e dipinge i pochi sogni di vuoti controluce.
Il buio sono io
quando osservo tutto quello che non vedo,
quando ascolto tutto quello che non vorrei sentire
quando scanso tutto quanto esige la mia assenza.
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segue nel blog di ©blu
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Wintergatan
La costa di Capo Galera è il punto di inizio dello specchio acqueo tutelato dall’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana.
Sulla sua sommità si erge maestosa quella che gli algheresi conoscono come “Villa dell’Olandese”, realizzata negli anni ’50 del secolo scorso da un magnate olandese del petrolio, ed ora sede di un diving. (inglese scuba diving (vedi SCUBA), sistemi che permettono quindi l’immersione per lunghi periodi di tempo.)
Veduta area di “Capo Galera”
Il pianoro carbonatico sottostante si presenta come composto da grandi mattoni della Lego, fratturato in maniera incredibilmente regolare, quasi a voler ancor più esaltare la bellezza di questo tratto di costa.
Capo Galera è una scogliera rocciosa della Riviera del Corallo, che costituisce l’estremità sud dell’Area Marina Protetta di Capo Caccia, nel territorio di Alghero.
Capo Galera Diving Center
Si tratta di una zona rocciosa della costa, con alte falesie a picco sul mare e una parte invece che si allunga planando sino al livello del mare, ove è possibile sistemarsi al sole ed immergersi nelle acque.
Il mare in alcuni tratti è di un blu intenso in altri invece assume una colorazione verde smeraldo; ha un fondale roccioso e profondo con diversi anfratti in cui trovano dimora varie specie di molluschi e pesci.
Vista area della Casa dell’Olandese
La parte est del capo è quella più indicata per le immersioni e per l’interessante attività di snorkeling. Non è una zona particolarmente affollata di turisti, bensì di esperti appassionati, viste anche le difficoltà per raggiungere via terra questa spiaggia rocciosa.
Insenatura
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almamegretta
Opera di Leonardo Lucchi
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Sempre mi piace, nelle ormai rare volte
in cui mi lasci accompagnarti ancora
salire alla piazza con una deviazione
per quella che chiamavi “la scala delle statue”
Intenta come sei a messaggiare il mondo
neppure più li noti: eppure siamo noi
quei due equilibristi.
Tu che scendi a passi incerti e svelti
fiera della tua bellezza nuova
gli occhi appesi sul domani
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Opera di Leonardo Lucchi
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Io che, sotto, reggo la tua fune
lo sguardo nascosto ma saldo su di te
fiero anche io del tuo splendore e triste insieme
Ancora qualche anno e mi farò da parte
annoderai la cima a quella del tuo uomo
e vi verrete incontro senz’altro bilanciere
che le braccia aperte in un abbraccio.
Camillo Accerbi
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Opera di Leonardo Lucchi
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Tramedipensieri 