Tramedipensieri

Lo scritto non arrossisce.

Mese: dicembre, 2015

Dance of the sugar plum fairy

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alex bershadsky

.natale

Immagine trovata sul web

Immagine trovata sul web

 

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Ci sono tutte le storie del mondo in una lingua che non si conosce

Daniel Pennac

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Buone feste

auguri a chi passa, a chi è di casa

a te che sbuffi come me per non un natale che non c’è, che non trovi, che non sai

un abbraccio

.marta

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Il Candore

Soboedda, la fanciulla sarda, prima donna italiana sulla copertina di “Time”

Il candore sardo sul Time

 

1927-Soboedda

1927 – Soboedda – Foto di Guido Costa

È da Desulo, infatti, che viene la prima donna italiana a cui la celeberrima rivista americana “Time”, nel 1927, dedica la sua copertina, che ancora oggi è contesa dai potenti di tutto il pianeta poichè indice di sicuro prestigio.

Lei è Soboedda, al secolo Sebastiana Nieddu.

Soboedda non è una femme fatale, non è una soubrette, un’attrice o una donna potente, è una fanciulla di diciannove anni che viene dal quartiere storico di Sant’Antoni. È l’incarnazione della semplicità, una sobrietà di vita a lungo corteggiata dalle luci sfavillanti dello star system.

Ma l’arabesco enigmatico di quel sorriso etereo, poi divenuto famoso in tutto il mondo, e la guerra incruenta verso una popolarità schivata e rifiutata, raccontano l’inconsapevolezza di entrare nel mito, divenire opera d’arte e carnale biglietto da visita per la sua terra.

Soboedda, figlia di modesti e laboriosi popolani, fa da subito vibrare le penne delle più illustri firme italiane e straniere.

 

Soboedda

Soboedda – Foto di Guido Costa

Un murale in suo onore all’uscita del suo paese natale la ricorda con queste parole: “L’indimenticabile Soboedda fu un tempo la donna più bella di Sardegna una bellezza straordinaria un volto puro d’angelo preraffaelita un corpo snello ed asciutto di Venere botticelliana.

Questo post è stato  preso dal Blog: La donna Sarda  

 

Random Sequencer

 

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riccardo  fassi

Rovescia il tempo

 

Immagine presa dal web

Immagine presa dal web

 

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“…rovescia il tempo, esplora questo esercizio
con la tua mente, se cerchi la serenità
come in una meditazione capovolta.

Sogna la vita, mentre la vivi, intatta.”

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Interessante leggere la prima parte di questa poesia di Bortocal

Keiko Abe

 

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martin  grubinger

Sì… otto! (Incipit n. 31)

Sorgente: Sì… otto! (Incipit n. 31)

Sergio Atzeni scriverà in Passavamo sulla terra leggeri :

“Dovevamo incontrare gli altri uomini, per crescere. L’incontro ha un costo, pagarlo è inevitabile” 

Grazie a Cartaresistente per la gentile accoglienza.

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