Tramedipensieri

Lo scritto non arrossisce.

Categoria: Artisti

.merletti di carta

 

Karen Bit Vejle

rivela storie favolose attraverso merletti di carta.

 

le sculture di Karen Bit Vejle

 

La psaligrafia è l’arte di lavorare con le forbici ritagliando fogli di carta bianca per costruire dei racconti attraverso immagini decorative.

Karen, artista danese ha sviluppato al meglio quest’arte di origine cinese del VI sec., molto spesso ispirandosi alle favole di Hans Christian Andersen

 

 

Marjana Malkamäki photography

*

La sua attività ha raggiunto i 35 anni.

Con tagli su carta di grande dimensioni realizza un mondo immaginario da favola; ogni gesto è fatto con attenta precisione: un milimetro in più e il lavoro è da gettare.

 

 

 

***

 

La sua prima mostra fu inaugurata al Museo Nazionale delle Arti Decorative a Trondheim, in Norvegia nel 2008 e da allora Karen non si è più fermata.

I suoi lavori hanno impressionato tutta la penisola Scandinava e sono poi arrivati negli Stati Uniti e in Cina riscuotendo un enorme successo.

 

 

“Il mio cuore e la mia anima sono in pace quando ho le forbici in mano e la carta danza tra le lame. Se le mie forbici riescono a farti fermare e chiedermi per un solo istante, sarò felice. ”

 

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.canti del giullare

Vai a Mantova e non ti chiedi a chi sia dedicata la bellissima piazza Sordello?

*

Sordello da Goito

Poeta e trovatore italiano 1200/1269

*

 

Maestro della Manta

 

***

Non può essere alcun uomo
davvero saggio se, pur contro voglia,
non governa il suo talento
col proprio senno, che dal danno lo preserva.

Chi vuole ben vincere il nemico
deve vincere prima se stesso,
cioè il suo cuore, perché più mortale nemico
non ha l’uomo, né più malvagio,
del proprio cuore, quando gli volge il morso
verso il male e dal bene lo distoglie.

Né mai il cuore sarà vinto
se dal senno non muove la virtù;
e la virtù non uscirà vincitrice del senno
senza un perfetto valore,
quando il cuore è spinto a mal fare
e ha impreso a commetterlo.

 

*

 

La meno conosciuta fra le opere di Sordello è il poemetto che va sotto il titolo di Ensenhamens d’onor, concepito in forma di programma di vita e di moralità che il poeta viene esponendo in una sequenza di 1327 versi a monito dei lettori e anche di se stesso, sebbene non esiti a dichiararsi impari agli ideali che professa.

***

.le mani

 

Porto le mani al viso.

I palmi sfiorano l’olfatto, malato di memoria indelebile.
L’odore di polvere e cemento sa di carne consumata e tasche vuote.

Di acqua che non ne cancella l’alone, lasciando il biancore che esalta i solchi che sono percorso.
Niente più delle mani parla della vita di un uomo.
Nemmeno gli occhi, che puoi chiudere un attimo prima di pregare o di andar via.
Le mani raccontano la timidezza e precedono l’ira, con il loro carezzarsi l’un l’altra o con il loro tremore.
E scaldano a seconda dei battiti, o non lo fanno.

Si distendono se le tocchi o se carezzano le lacrime di una madre.
Perché le lacrime di una madre fanno male sempre.
E allora tornano piccole, ingannando ogni memoria.

*

… ricordati di ricordare. Ricordati di amare chi c’è, quando c’è.

Finchè c’è.

 

Cristian Marrosu e il suo blog

 

 

La casa dei segni

Bonaria Manca

è nata nel 1925 ad Orune in Sardegna e dal 1950 vive a Tuscania.

 

Bonaria Manca By Salvatore Bongiorno

 

Bonaria è una pastora e pittrice  che ha attraversato momenti difficili ma che è riuscita a superare grazie alla fede, alla natura che ama, all’arte etrusca e alla sua passione innata per l’arte.

Dodicesima di 13 figli, trascorre la sua infanzia seguendo i genitori nelle attività di casa e della campagna, in una società, quella barbaricina, in cui la donna è perno della famiglia e come tale deve essere educata.

«Da bambina aiutavo i miei nelle faccende quotidiane. Ricordo che facevamo chilometri per arrivare al fiume a lavare i panni e la lana.
E qui cantavamo e ballavamo.
Erano momenti felici»

 

Casa di Bonaria

                      photo di Paola Manca

 

La madre, Speranza, muore nel 1975 (il padre era scomparso quando lei aveva 14 anni) e il fratello Ciriaco viene a mancare 3 anni dopo. Il marito, dopo 12 anni di matrimonio, l’abbandona.
È la fine e l’inizio.

 

Bonaria Manca

*

Inizia a dipingere dopo i cinquant’anni: «Non avevo più mamma né mio fratello. Sapevo ricamare quindi avrei potuto anche dipingere. Vado in un negozio e compro colori, pennelli e tele in quantità industriale».

Dipinge tutta la casa, pareti e soffitti, ingresso e casolare.

«La prima parete è nata d’inverno, non avevo tele, ho iniziato sui muri. Nel soffitto ho dipinto il mondo che gira. Quando sono morti mamma e mio fratello li ho dipinti su parete. E mi fanno sempre compagnia». Quanti quadri? «Mille, tremila. Molti li ho regalati».

Casa di Bonaria

Photo di Paola Manca

 

Le pareti ed i soffitti della sua casa con il passare degli anni, sono state arricchite di pitture murali rappresentanti scene di vita agreste, figure totemiche e scene bibliche, realizzate con colori ad olio e gessetti.

La “Casa dei Simboli”, in prospettiva e secondo il desiderio dell’artista, dovrebbe evolvere e diventare una casa museo, mantenendo inalterata la sua immagine, le opere e gli arredi, così come nel tempo Bonaria Manca li ha pensati e realizzati. 

Scopritore della sua opera è lo scrittore e cineasta francese Jean-Marie Drot. Direttore dal 1985 al 1994 dell’Accademia di Francia a Roma (la Villa Medici), la incontra nel corso di una passeggiata nei paesi etruschi alla fine degli anni ’80.

 

La casa di Bonaria

photo Michel Ferdinand

*

“Nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali decreta lo Studio d’artista della Pittrice Bonaria Manca dichiarandolo di interesse particolarmente importante ai sensi di legge e, come tale, è sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella norma.
Lo Studio d’Artista viene pertanto reso inamovibile dall’appartamento in cui si trova.”

***

“Ed arriva la memoria.
È perché il limite umano
Ti ferma e ti riflette
E di più non puoi andare.
E il vento risponde,
lo senti e non lo vedi:
Noi facciamo parte delle foglie
Che qui vivono
E del sibilo del vento
Che sentiamo senza vederlo.”

Poesia di Bonaria Manca

***

Dal 2014 l’associazione Amici di Bonaria ha promosso una mobilitazione per salvaguardare la casa e tutelare le opere di Bonaria Manca.

Video

La casa di Bonaria: qui

Guardare in giù 

Sorgente: Guardare in giù 

 

lelysabelle.wordpress.com

Ho scoperto uno sguardo d’artista: Lelysabelle

Scegliete il vostro sguardo preferito

The Bathing Machine- Guardando l’orizzonte- Fernanda Ferraresso

The bathing machine

E’ sempre lei, Fernanda Ferraresso che mi fa scoprire cose del passato di cui non ne conosco l’esistenza.
Scrivere di costumi dell’epoca, soprattutto in questi tempi di burkini, per ripercorrere il viaggio di come da sempre l’esposizione del corpo femminile (meno quello maschile) sia sempre fonte di scelte forzate che cambiamo il modo di vivere.
Ritagliare pezzi di mare e far arrivare al casa sin dentro l’acqua, una privacy a vista discreta: un vedere e non….
Ricordare i passaggi del tempo, le mode e i modi con cui vivevano le persone è straordinario e aiuta, forse, ad aprire la mente. Comprendere che certi passaggi lasciano sempre delle tracce e di come non si è mai pronti al cambiamento.

(Con l’esposizione del corpo abbiamo sempre avuto qualche piccolo problema di mancata libertà.)

Sorgente: The Bathing Machine- Guardando l’orizzonte- Fernanda Ferraresso

Carla Cerati – Chi sono e come vivono gli altri?

Carla Cerati è stata una fotografa e scrittrice.

Carla Cerati

Carla Cerati

“La fotografia le serviva per documentare il presente la parola per recuperare il passato.”

 

Scoperta casualmente così come spesso mi accade scopro una fotografa dell’anima.
Con le sue fotografie per la prima volta Carla Cerati mostra al mondo l’interno della realtà dei manicomi.

Carla Cerati

Carla Cerati

 

Il suo libro “Morire di classe” mostra il volto di una “società” fantasma ri.chiusa e inesistente.

La condizione manicomiale, fu per l’Italia dell’epoca un vero choc; era il 1969 quando venne pubblicato questo libro insieme a Gianni Berengo Gardin diede un grosso contributo alla spinta del movimento d’opinione che poi portò all’approvazione della legge Basaglia.

 

Carla Cerati - Firenze 1968

Carla Cerati – Firenze 1968

Un invito a non chiudere mai gli occhi.

***

La dimenticanza sorta
sotto il fendente,
ha catturato le pareti […]

Prepara uno straccio
per raccogliere respiri.

Che cosa fare affinché il quotidiano
torni vivibile in altro modo?
La dimenticanza si scava solchi dove il dramma
è rimosso.

Dominique Sorrente

Le vostre parole, le mie letture

libri blogger

libri blogger

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Ecco qui i vostri pensieri, i momenti in cui avete fatto uscire dalla penna tutte le parole che conteneva: ognuno di voi con penna\pensiero diverso.

L’amore per la scrittura per la maggior parte di voi, secondo me…è proprio un dono. Per altri una necessità di scrivere e per alcuni un gioco.
Leggere i Vostri libri è stato emozionante accompagnato da tanta curiosità perchè in qualche modo Vi “conosco”.

Fare di ciascun libro la recensione per me è cosa molto ardua, mi riservo di farla, forse,  in futuro.

Barche di Carta di Cristina Finotto
Canti d’Acqua Nuda di Cristina Finotto
Per filo & per segno di Elina Miticocchio
Nel Lusso e nell’Incuria di Fernanda Ferraresso
Voci Oltre e altre cose storte di Fernanda Ferraresso
Senti come respirano gli alberi di Sonia Tri
Metà del Silenzio di Cristina Bove
Una per mille di Cristina Bove
Storia senza rima di Lucia Piombo
Nora e il bambino che non aveva ombra di Lucia Piombo
Niente è per caso di Massimiliano Ferraris di Celle
Io e Agata di Nicola Losito
Dodici Righe Eugenio Curatola
Assolocorale di Luigi Esposito
Quattro storie più una di Romolo Giacani
Il posto delle Fragole di Massimo Botturi

20.59.45 Ultima Traccia di Fabio Franci
(Unico libro in cui l’autore non è un blogger ma che ho trovato in un blog amico)

***   oOo  ***

E non ci sono sono libri cartacei ma anche e-book che ho scaricato sul mio kindle (alcuni sono anche cartacei) e dei quali non potendo fare le foto, sono costretta gioco forza, a riportarne almeno il titolo.

Il bacio della Maschera Bianca di Guido Mura
Orizzonte Giappone di Patrik Colgan
Amori Amari di Lucia Piombo
Highest Order di Marco Bartiromo
Il Robot e altre storie di Antonio Tomarchio

Qualcuno ha visto i miei ormoni? di Doriana Bruni
(Il libro di Doriana è stato quello che mi ha fatto morire dalle risate). 

siete davvero speciali

Ingenuità

Monzani

Monzani

La persona ingenua, la società ingenua crede fermamente in cose che, forse, non esistono; cose belle o cose brutte, comunque ci credono: pertanto l’ingenuità implica un atteggiamento di fede nei confronti del mondo, e, dato che tali cose forse non esistono, e dato che forse si sa che non esistono, implica anche un atteggiamento di incanto, di abbandono, si lascia andare ai propri sogni. Possono essere sogni belli o brutti, sogni di gloria o sogni di denaro, sogni d’amore o sogni di potere: comunque sono sogni che essa vive ad occhi aperti, cioè con troppa consapevolezza per crederci del tutto e con troppo poco cinismo per non crederci affatto; insomma ci crede, e quel suo credere dà alla sua vita un tono particolare, un tono inconfondibile, perché in essa la linea di confine tra il possibile e l’impossibile sembra magicamente sospesa.

Ora, a noi sembra chiaro che la società presente è rimasta interamente spogliata dal manto dell’ingenuità: se sia divenuta migliore o peggiore, non sta a noi dirlo in questa sede; ma di certo non è una società ingenua.
F. Lamendola

“La semplicità viene dal cuore, l’ingenuità dalla mente. Un uomo semplice è quasi sempre un uomo buono; un uomo ingenuo può essere un farabutto. Perciò l’ingenuità è sempre naturale, mentre la semplicità può essere frutto dell’esercizio” –
G.Ravasi

Enrico Colombotto Rosso e la “sua” metamorfosi

“Il mondo fantastico e inquietante di Enrico Colombotto Rosso”

Enrico Colombotto Rosso

Enrico Colombotto Rosso

« …Il più visionario, il più turbinoso, disperatamente solitario, luciferino, è E. Colombotto Rosso, puro spiritualista estraneo a ogni contaminazione con la realtà, in nome di un aristocratico distacco di una pittura dell’anima nella quale, come spiegava Bataile, c’è spazio anche per il male, per gli abissi dove l’uomo rischia di perdersi senza possibilità di riscatto. »
Vittorio Sgarbi

Enrico Colombotto Rosso

Enrico Colombotto Rosso

« Ho provato a sostenere l’esame per entrare all’Accademia, ma Casorati mi ha bocciato in disegno e mio padre, allora, mi ha obbligato a caricare e scaricare sacchi di ferramenta nella fabbrica di famiglia. È un miracolo che io abbia ancora la schiena dritta. »

E. Colombotto Rosso

E. Colombotto Rosso

Nell’opera dell’artista piemontese, lo spazio della vita deforma, ma a volte addolcisce i segni del tempo che vengono raccolti con percezione straordinaria, plasmando i corpi sino a spogliarli della loro superficialità, penetrati nelle loro debolezze. E’ un grido di dolore, che a differenza di Bacon che esplode la propria visceralità, implode sino a una scarnificazione che si trasfigura in sensibilità lirica assoluta. »
Piergiorgio Panelli

Enrico Colombotto Rosso - Ritratto

E. Colombotto Rosso – Ritratto

Colombotto Rosso è l’autore dei quadri con i volti appesi in casa della sensitiva Helga Ullman (Macha Méril) nel famoso film “Profondo rosso” del regista Dario Argento. I quadri utilizzati nelle scene del film sono delle copie delle opere di Colombotto Rosso.

Enrico Colombotto Rosso

Enrico Colombotto Rosso

 “Amo la calla con la sua infiorescenza a spiga racchiusa in una brattea bianca a calice.”

Bisogna coltivare il giardino della nostra vita

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