Equinox
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John Coltrane
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Ciao Max
«Un sorriso è sempre un regalo, siate generosi»
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E’ necessario, dice Clarissa Bartolini, “proclamare la diversità di ciascuno come ricchezza” perché “ciascuno di noi è responsabile ‘del noi’ ”.
E’ straordinario che questa affermazione di valore per la ‘diversità’ venga da parte di una donna che vive una disabilità delle più difficili ed emarginanti socialmente, perché “invisibile”: la sordità.
Che non si vede, in effetti, se non per un contatto diretto, ma che può essere ben più devastante di altre forme di disabilità.
Invisibilità che spesso conduce a dolorose situazioni, ed anche a scelte, di chiusura tanto personale quanto istituzionale. Quella che Clarissa chiama la ‘cultura dei sordi’ è un modo diverso di rapportarsi col mondo e con se stessi, più attraverso “il linguaggio del corpo” che quello della parola. (Il testo continua qui)
Ph di Paul Caponigro
Anna Maria Farabbi, nella sua collana ‘Signature’ presso Terra d’ulivi, continuando il suo percorso tra donne che nel loro piccolo e nel loro grande hanno ‘segnato’, firmato formato fermato, il tempo del loro esserci, ha dato voce a questa coraggiosa donna sorda.
Non solo coraggiosa per essere arrivata a decifrare e superare dolorosissime esperienze, per avere raggiunto la laurea, una vasta cultura, ruoli di responsabilità istituzionali importanti, una progettualità attiva e tenace, ma anche, per me in special modo, per avere caparbiamente preteso a sei anni di suonare il pianoforte.
Che è la stessa caparbietà di Anna Maria Farabbi, quando dice a noi, per noi : “Pianto il significato di ‘poiesis’ nella comunità, tutti compresi nessuno escluso.”
Milena Nicolini