Tramedipensieri

Lo scritto non arrossisce.

Mese: ottobre, 2012

No, non t’avvicinare

No, non t’avvicinare!
E’ meglio da lontano
ch’io li ami e desideri i tuoi occhi
solo quando si attende
appare bella la felicità,
e non cercata ci manda un suo cenno.
No, non t’avvicinare!
E’ molto più suadente
questo fremito dolce di paura e d’attesa.
ed e’ molto più bello
ciò che a lungo s’insegue
e il suo presentimento che ci turba.
No, non t’avvicinare!
Perché farlo e a che scopo?
Soltanto da lontano tutto splende
come una stella, tutto
ci incanta da lontano.
No, non avvicinarmeli i tuoi occhi.

Desanka Maksimovic

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Doppio legame

 

Il doppio legame indica una situazione in cui, tra due individui uniti da una relazione emotivamente rilevante, la comunicazione dell’uno verso l’altro presenta una incongruenza tra il livello del discorso esplicito (verbale, quel che vien detto) e un ulteriore livello metacomunicativo (non verbale, come possono essere i gesti, gli atteggiamenti, il tono di voce), e la situazione sia tale per cui il ricevente il messaggio non abbia la possibilità di decidere quale dei due livelli, che si contraddicono, accettare come valido, e nemmeno di far notare a livello esplicito l’incongruenza.

Come esempio Bateson riporta l’episodio della madre che, dopo un lungo periodo, rivede il figlio, ricoverato per disturbi mentali. Il figlio, in un gesto d’affetto, tenta di abbracciare la madre, la quale si irrigidisce; il figlio a questo punto si ritrae, al che la madre gli dice: “Non devi aver paura ad esprimere i tuoi sentimenti”.

Nonostante a livello di comunicazione implicita (il gesto di irrigidimento) la madre esprima rifiuto per il gesto d’affetto del figlio, a livello di comunicazione esplicita (la frase detta in seguito), la madre nega di essere la responsabile dell’allontanamento, alludendo al fatto che il figlio si sia ritratto non perché intimorito dall’irrigidimento della madre, ma dai suoi stessi sentimenti; il figlio si trova impossibilitato a rispondere.

Gregory Bateson

Clown


Paolo Conte

Identificazione

Non ho mai creduto in un’unica verità, né in quella mia né in quella degli altri; sono convinto che tutte le scuole, tutte le teorie possano essere utili in un dato luogo e in una data epoca; ma ho scoperto che è possibile vivere soltanto se si ha un’ardente e assoluta identificazione con un punto di vista…se vogliamo, infatti, che un punto di vista sia di qualche aiuto bisogna dedicarvisi con tutte le nostre forze, difenderlo fino alla morte.

Nello stesso tempo, però, una voce interiore sussurra: “non prenderti troppo sul serio: tieniti forte e lasciati andare con dolcezza”.

Peter Brook

…non è un caso

L’arte non è un caso.

Non ho fatto mai niente che potesse provocare scandalo.

Al contrario ho sempre ostentativamente soffocato qualsiasi tipo di spettacolo per quanto ne abbia avuto la possibilità. Perchè la gloria è forse il più grande inganno che gli uomini abbiano mai inventato.

Gli uomini si prendono sempre un pò troppo sul serio. Vogliono sempre essere qualcuno.

Ma questa gloria si prende gioco di noi finchè la seguiamo, quando invece le voltiamo le spalle, è lei a gettarsi sulle nostre tracce.

Dobbiamo liberarci di noi stessi e di tutta la superbia umana, solo così riusciremo a riscoprire il bello.
Brancusi – Aforismi

Tracce

Roberto Toja

La memoria delle cose

24 ore in sala parto

Joan Mirò - Maternity

Ci si commuove, si scherza, si ride, ci si abbraccia… c’è la vita in sala parto.

24 ore in sala parto. –

(io e http://aspirinandcoffee.wordpress.com abbiamo aperto il blog nello stesso periodo…praticamente siamo “nati insieme *_^).

Roberta

In questi giorni ricorre il compleanno di Roberta. I suoi amici più cari le hanno dedicato questa canzone.

Ciao Roberta!

La libertà

La libertà, oggi, è soltanto la facoltà di scegliere il tipo di schiavitù che si preferisce.

Alain De Benoist

L’ordine

Noi non abbiamo una lingua, il nostro alfabeto ha solo lettere di luce, la nostra sintassi è il silenzio.

La lingua che ora uso non è la nostra lingua, è la vostra lingua umana, una delle numerose  lingue umane, in cui si è trasformato, decadendo, il silenzio delle origini. […]

Ma ora, a voi, guardiamo con indifferenza dalla noia del vostro mondo cerchiamo anzi di proteggerci. E, tuttavia, sia io sia quelli giunti al mio stesso confine, alla mia stessa scelta, non disperiamo un giorno di potervi incontrare. Sarà il tempo in cui, deposta infine la pretesa superiorità del vostro genere umano, e appresa dagli animali la forma profonda del pensiero, sarete anche voi pronti per una metamorfosi.

Antonio Prete – L’ordine animale delle cose

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