La casa dei segni
Bonaria Manca
è nata nel 1925 ad Orune in Sardegna e dal 1950 vive a Tuscania.
Bonaria è una pastora e pittrice che ha attraversato momenti difficili ma che è riuscita a superare grazie alla fede, alla natura che ama, all’arte etrusca e alla sua passione innata per l’arte.
Dodicesima di 13 figli, trascorre la sua infanzia seguendo i genitori nelle attività di casa e della campagna, in una società, quella barbaricina, in cui la donna è perno della famiglia e come tale deve essere educata.
«Da bambina aiutavo i miei nelle faccende quotidiane. Ricordo che facevamo chilometri per arrivare al fiume a lavare i panni e la lana.
E qui cantavamo e ballavamo.
Erano momenti felici»
La madre, Speranza, muore nel 1975 (il padre era scomparso quando lei aveva 14 anni) e il fratello Ciriaco viene a mancare 3 anni dopo. Il marito, dopo 12 anni di matrimonio, l’abbandona.
È la fine e l’inizio.
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Inizia a dipingere dopo i cinquant’anni: «Non avevo più mamma né mio fratello. Sapevo ricamare quindi avrei potuto anche dipingere. Vado in un negozio e compro colori, pennelli e tele in quantità industriale».
Dipinge tutta la casa, pareti e soffitti, ingresso e casolare.
«La prima parete è nata d’inverno, non avevo tele, ho iniziato sui muri. Nel soffitto ho dipinto il mondo che gira. Quando sono morti mamma e mio fratello li ho dipinti su parete. E mi fanno sempre compagnia». Quanti quadri? «Mille, tremila. Molti li ho regalati».
Le pareti ed i soffitti della sua casa con il passare degli anni, sono state arricchite di pitture murali rappresentanti scene di vita agreste, figure totemiche e scene bibliche, realizzate con colori ad olio e gessetti.
La “Casa dei Simboli”, in prospettiva e secondo il desiderio dell’artista, dovrebbe evolvere e diventare una casa museo, mantenendo inalterata la sua immagine, le opere e gli arredi, così come nel tempo Bonaria Manca li ha pensati e realizzati.
Scopritore della sua opera è lo scrittore e cineasta francese Jean-Marie Drot. Direttore dal 1985 al 1994 dell’Accademia di Francia a Roma (la Villa Medici), la incontra nel corso di una passeggiata nei paesi etruschi alla fine degli anni ’80.
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“Nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali decreta lo Studio d’artista della Pittrice Bonaria Manca dichiarandolo di interesse particolarmente importante ai sensi di legge e, come tale, è sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella norma.
Lo Studio d’Artista viene pertanto reso inamovibile dall’appartamento in cui si trova.”
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“Ed arriva la memoria.
È perché il limite umano
Ti ferma e ti riflette
E di più non puoi andare.
E il vento risponde,
lo senti e non lo vedi:
Noi facciamo parte delle foglie
Che qui vivono
E del sibilo del vento
Che sentiamo senza vederlo.”
Poesia di Bonaria Manca
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Dal 2014 l’associazione Amici di Bonaria ha promosso una mobilitazione per salvaguardare la casa e tutelare le opere di Bonaria Manca.
La casa di Bonaria: qui