Juighissa de Arbaree

di tramedipensieri

Carlo Cattaneo ha definito Eleonora d’Arborea la figura più splendida di donna che abbiamo avuto, delle storie italiane, non escluse quelle di Roma antica.

Il padre Mariano IV de Bas d’Arborea si forma in Catalogna, dove viene armato Cavaliere. Nel 1336 sposa Timbora de Roccaberti dalla quale ha tre figli: Ugone, Eleonora e Beatrice.

Eleonora d'Arborea

Eleonora d’Arborea (Molins de Rei 1340 – Oristano 1404)

Eleonora trascorre la sua giovinezza presso la corte di Arborea (presso Oristano) e sposa Branca Leone D’Oria, figlio illegittimo di Brancaleone Doria e di una certa Giacomina, nonché pronipote del grande Branca Doria, della nobile famiglia ligure. A seguito di una congiura il fratello di Eleonora viene assassinato e così si pone a questo punto il problema della successione poichè Ugone era il primogenito.

Eleonora è decisa a tutelare l’onore del fratello ucciso ma anche a garantire a suo figlio Federico il trono di Arborea: si proclama Juighissa de Arbaree ricollegandosi alla tradizione dell’antico diritto regio sardo per il quale le donne potevano succedere al trono del loro padre o fratello.

Eleonora prende così le redini del giudicato d’Arborea e invia il marito a portare un messaggio al re di Spagna Pietro IV detto il cerimonioso affinchè la sostenga contro gli Aragonesi che volevano conquistare l’Isola. Ma il re di Spagna mal sopportava la potenza della famiglia d’Arborea e così tenne in ostaggio il marito;  sarebbe rimasto in suo potere fino a che non avesse ricevuto in consegna il figlio Federico e non fosse riuscito a ridurre la moglie all’ obbedienza. Branca Leone d’Oria accetta le condizioni.

Ma Eleonora preferisce la guerra contro gli Aragonesi alla resa ignominiosa ed alla consegna del suo primogenito al re. Disobbedisce così al marito che dal carcere le scongiura di cedere.

Eleonora

Eleonora

Eleonora comincia a visitare ad una ad una le ville e i borghi. Convoca magistrati, anziani, tutto il popolo di liberi e di servi facendo giurare fedeltà al figlio Federico.
Ottiene un completo successo: giungono a migliaia dai campi i guerrieri per stringersi intorno a lei nel nome della giustizia e del popolo sardo.

Dopo qualche anno di guerriglie e ricatti…Eleonora capisce che è arrivato il momento di ristabilire nel regno un po’ di ordine e tranquillità. Guidata dal suo profondo senso storico modifica in base alle esigenze presenti le norme (66) dettate dal padre creando così nel 1392 la nuova Carta de Logu, che con i suoi 198 capitoli è considerata

“il maggior monumento legislativo della Sardegna medievale”.

Un atto che resterà memorabile nella storia dell’isola e che regolerà la vita giuridica e sociale del popolo sardo per quattro secoli..
Segue.