Juighissa de Arbaree
di tramedipensieri
Carlo Cattaneo ha definito Eleonora d’Arborea la figura più splendida di donna che abbiamo avuto, delle storie italiane, non escluse quelle di Roma antica.
Il padre Mariano IV de Bas d’Arborea si forma in Catalogna, dove viene armato Cavaliere. Nel 1336 sposa Timbora de Roccaberti dalla quale ha tre figli: Ugone, Eleonora e Beatrice.
Eleonora trascorre la sua giovinezza presso la corte di Arborea (presso Oristano) e sposa Branca Leone D’Oria, figlio illegittimo di Brancaleone Doria e di una certa Giacomina, nonché pronipote del grande Branca Doria, della nobile famiglia ligure. A seguito di una congiura il fratello di Eleonora viene assassinato e così si pone a questo punto il problema della successione poichè Ugone era il primogenito.
Eleonora è decisa a tutelare l’onore del fratello ucciso ma anche a garantire a suo figlio Federico il trono di Arborea: si proclama Juighissa de Arbaree ricollegandosi alla tradizione dell’antico diritto regio sardo per il quale le donne potevano succedere al trono del loro padre o fratello.
Eleonora prende così le redini del giudicato d’Arborea e invia il marito a portare un messaggio al re di Spagna Pietro IV detto il cerimonioso affinchè la sostenga contro gli Aragonesi che volevano conquistare l’Isola. Ma il re di Spagna mal sopportava la potenza della famiglia d’Arborea e così tenne in ostaggio il marito; sarebbe rimasto in suo potere fino a che non avesse ricevuto in consegna il figlio Federico e non fosse riuscito a ridurre la moglie all’ obbedienza. Branca Leone d’Oria accetta le condizioni.
Ma Eleonora preferisce la guerra contro gli Aragonesi alla resa ignominiosa ed alla consegna del suo primogenito al re. Disobbedisce così al marito che dal carcere le scongiura di cedere.
Eleonora comincia a visitare ad una ad una le ville e i borghi. Convoca magistrati, anziani, tutto il popolo di liberi e di servi facendo giurare fedeltà al figlio Federico.
Ottiene un completo successo: giungono a migliaia dai campi i guerrieri per stringersi intorno a lei nel nome della giustizia e del popolo sardo.
Dopo qualche anno di guerriglie e ricatti…Eleonora capisce che è arrivato il momento di ristabilire nel regno un po’ di ordine e tranquillità. Guidata dal suo profondo senso storico modifica in base alle esigenze presenti le norme (66) dettate dal padre creando così nel 1392 la nuova Carta de Logu, che con i suoi 198 capitoli è considerata
“il maggior monumento legislativo della Sardegna medievale”.
Un atto che resterà memorabile nella storia dell’isola e che regolerà la vita giuridica e sociale del popolo sardo per quattro secoli..
Segue.
Elena, giudichessa di Gallura ed Eleonora, giudichessa d’Arborea. In epoca medievale venivano così chiamati – “giudici” – i titolari dei quattro “regni” sardi.
Prendevano il nome di “giudici”, e non “re”, perché, pur essendo la carica ereditaria e non elettiva, amministravano la cosa pubblica, senza usurparne il possesso.
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questo significa farsi valere oltrechè esser donna di valore 😉 grazie, buona serata
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Esatto… e ai quei tempi non dev’esser stato facile (forse…) 🙂
buona serata
grazie 🙂
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Una donna che mi ha sempre affascinato.
la sua lungimiranza, la sua forza…
un grazie sentito per questa bella rievocazione.
un abbraccio
cri
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Grazie a te, mi fa piacere che tu ne conosca le vestigia..
grazie…per la gentile accoglienza
buona serata
.marta
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immensa donna. ne scoprii la storia girovagando per il sinis e sui libri di michela murgia, guardando le divisioni beffarde dei terreni con i muretti voluti dai piemontesi e pensando alla bellezza di una società in cui i bisogni erano specchio della collettività e non indotti dall’esterno.
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Su Eleonora ci sono volumi e volumi…che parlano della sua vita e le sue imprese. Mi fa piacere che tu l’abbia “conosciuta” nella terra dove ha vissuto.
Parli della “Legge delle chiudende” immagino….
Fino a qualche decennio fa era ancora così: pochissime induzione esterne.
Poi c’è stata l’invasione di massa: finalmente la Sardegna veniva conosciuta da tutti. Nessuno ti chiedeva: la sardegna dov’è?
E c’enerano tante di persone che la ignoravano completamente. Era terra di confino, ci “spedivano” i militari in punizione così come qualche colletto bianco che dava fastidio.
Con il tempo queste persone si sono integrate e ci sono rimaste. Hanno scelto di viverci.
e così via…
Una bella storia. Era…
grazie del passaggio
buona serata
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Sempre molto interessanti i tuoi post, fanno scoprire storie che non sempre si conoscono…
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Grazie, la storia di Eleonora mi ha affascinato da sempre. Che donna!
In quei tempi non era mica facile…….
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Infatti, la conquista dei diritti per noi donne passa anche attraverso queste figure strepitose, vissute in epoche precedenti ad ogni rivendicazione di parità.
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Eh, si passa anche attraverso loro in tempi in cui le difficoltà erano enormi, eppure….
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Molto interessante la storia di questa donna.
Buona settimana Marta.
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Molto…se hai tempo di cercare su google…troverai meglio la sua storia…
Grazie del passaggio
ciao
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Che donna!
Luna
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Ciao Luna!
Eh, si…una decisa, diciamo!
ciao
.marta
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Figura femminile degna di nota. L’ennesima.
Così, giusto per sottolineare 😉
Buona settimana.
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Sottolineiamo pure che non è mai abbastanza… 😀
che sia buona anche per te, grazie!
ciao
.marta
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L’ha ribloggato su di questi tempi.
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Grazie Manu, sei gentile…
🙂
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E’ un personaggio che merita spazio.
😉
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🙂
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Interessante, buon inizio settimana cara Marta! 🙂
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Grazie Silvia, anche a te 🙂
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ma guarda un po’, marta!
Non conoscevo la storia di questa donna…e sì che mi ripromettevodi andare un po’ a curiosare da tanto tempo.
Sai, vado spesso in un ristorante qui a Roma, gestito da ragazzi sardi, (fantastico!!!) che si chiama appunto “Eleonora d’Arborea”..
.
Tutte le volte che vado mi dico: appena a casa mi leggo la storia di Eleonora.
Poi me ‘mbriaco…e me scordo!
😉
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Che coincidenza però, eh…
Eh, si dovresti cercare di non scordarti … vale la pena conoscerla meglio…
In un post non si può descriverla bene.
buona giornata!
PS: si mangia bene immagino in questo ristorante…manco a dirlo, eh…
Il prossimo viaggio saprò dove andare a mangiare cose “nuove” 😉
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Serena settimana cara Marta 😉
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Buongiorno Rebecca, grazie
buona settimana anche a te 🙂
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grazie 😉
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A te 🙂
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