Le parole di Salinger si muovono con la stessa lucidità e dolcezza dei movimenti di un giocoliere. È in grado di passare mezzo libro ruotando intorno all’unico personaggio assente: assente dal suo matrimonio e assente anche dalla storia. “Alzate l’architrave, carpentieri” è questo: quattro o cinque personaggi che ruotano intorno a un vuoto. Lo sposo che non si presenta al matrimonio e suo fratello in macchina con alcuni invitati della sposa. Da questa premessa la prima parte non si stacca più. Non c’è spiegazione, c’è solo la conoscenza dei personaggi e del loro rapporto (o dei loro pregiudizi) sullo sposo. E più girano a vuoto e più diventano reali.
Le parole di Salinger si muovono con la stessa lucidità e dolcezza dei movimenti di un giocoliere. È in grado di passare mezzo libro ruotando intorno all’unico personaggio assente: assente dal suo matrimonio e assente anche dalla storia. “Alzate l’architrave, carpentieri” è questo: quattro o cinque personaggi che ruotano intorno a un vuoto. Lo sposo che non si presenta al matrimonio e suo fratello in macchina con alcuni invitati della sposa. Da questa premessa la prima parte non si stacca più. Non c’è spiegazione, c’è solo la conoscenza dei personaggi e del loro rapporto (o dei loro pregiudizi) sullo sposo. E più girano a vuoto e più diventano reali.
Salinger – Alzate l’architrave
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