Lo spazio rimanente

di tramedipensieri

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Perché ci lagniamo della natura? Si è comportata generosamente: la vita, se sai usarne, è lunga.
Ma, uno è in preda a un’avidità insaziabile, uno alle vane occupazioni di una faticosa attività; uno è fradicio di vino, uno è abbrutito dall’ozio, uno è stressato dall’ambizione, che dipende sempre dal giudizio altrui; uno, dalla frenesia del commercio, è condotto col miraggio di guadagni, di terra in terra, di mare in mare; alcuni, smaniosi di guerra, sono continuamente occupati a creare pericoli agli altri o preoccupati dei propri; c’è poi chi si logora in una volontaria schiavitù, all’ingrato esercizio dei potenti; molti non pensano che ad emulare l’altrui bellezza o a curare la propria; i più, privi di bussola, cambiano sempre idea, in balia di una leggerezza volubile e instabile e scontenta di sé; a certuni non piace nessuna meta a cui dirigere la rotta, ma sono sorpresi dalla morte fra il torpore e gli sbadigli, sicché non dubito che sia vero ciò che in forma di oracolo si dice nel più grande dei poeti: “Piccola è la parte di vita che viviamo”.
Sì, tutto lo spazio rimanente, non è vita, ma tempo.

Seneca