Tramedipensieri

Lo scritto non arrossisce.

Tag: Anna Spissu

Vita da scegliere

Giuseppe Nucci

Giuseppe Nucci

Noi due siamo stati
le piante più alte del prato
gli steli resistenti al vento,
il caldo non ci poteva bruciare
e per il freddo bastava la forza alle radici.

Non sapevamo che ci sono terre riarse,
calure insostenibili alle foglie.
Noi due pensavamo
alla vita da scegliere
ai fiori da far sbocciare, alla linfa calibrata
alle foglie, alle stagioni da attendere.

Che eravamo diventati sassi,
erba secca al fiume
non lo abbiamo neppure visto,
non ce ne siamo accorti,
il tempo è stato un distruttore perfetto.

C’ è stato un vento che ha soffiato più forte alle radici
e per resistere ci siamo divorati,
abbiamo rinunciato a tutto, persino al prato.
Oggi che siamo sassi coperti di muschio
cerchiamo ancora un’ansa del torrente dove attecchire.
Tra la schiuma riconosciamo tutti,
sassi e steli e insetti
di ogni stagione, di calura e inverni,
come tutti abbiamo smesso di essere speciali.

Alle volte però, ci copre ancora un fiore, una viola.
E per quella, ancora,
speriamo.

Anna Spissu da “Il generale e il suo guerrigliero”

La porta di Babilonia

christine-elfman

christine-elfman

Ricevo le tue parole nella notte
quando i pensieri sono bestie allo sbando,
cuori forsennati inseguiti dai leoni
e da feroci predatori.

La porta di Babilonia sono io:
avrei dovuto allontanarti
la prima volta che ti ho vista,
sarebbe stato saggio.

Eri la millesima donna che passava di là
io le avevo divorate tutte senza vergogna
era il mio passatempo preferito
contro il buio dei secoli a venire,
il solito vento che alla sera arriva dal mare
e cancella ogni traccia sulla sabbia.

Ricevo le tue parole nella notte
e resto muto perchè nessuno possa ascoltare.
La verità è così dolorosa da essere bella
e la bellezza intensa e pericolosa.
La chiave della porta eri tu
erano le tue parole,
il tuo corpo innamorato.

In questo risiede la mia colpa:
sono un vecchio e disilluso sognatore
con il cuore di un bambino.

Anna Spissu da “Lettere da Atlantide”

…non ricordo di essere nata

Eleonora Rossi

Eleonora Rossi

Non mi ricordo la prima volta
che ho sognato
così come non mi ricordo di essere nata
di avere desiderato qualcosa
nella mia culla.
Posso solo immaginare che fosse lei,
mia madre, il mio sogno
un sogno enorme e soffice come il cotone
che mi ha posato sulla terra.
Ci si muove veloci nella notte
in pochi secondi possiamo raggiungere
le città del Kazakistan o dell’India
o le foreste dell’equatore.

A volte si sente di essere in ritardo.

Anna Spissu – La vita trasparente

http://www.annaspissu.it