Manifesto
di tramedipensieri
“Per apprezzare i partiti politici secondo
il criterio della verità, della giustizia, del
bene pubblico, conviene cominciare
distinguendone i caratteri essenziali: – un
partito politico è una macchina per
fabbricare passione collettiva – un partito
politico è un’organizzazione costruita in
modo da esercitare una pressione
collettiva sul pensiero di ognuno degli
esseri umani che ne fanno parte – il fine
primo e, in ultima analisi, l’unico fine di
qualunque partito politico è la sua
propria crescita, e questo senza alcun
limite Per via di queste caratteristiche
ogni partito è totalitario in nuce e nelle
aspirazioni”
Simone Weil, da “Manifesto
per la soppressione dei partiti politici”
Un uomo che guarda un muro è solo
un uomo che guarda un muro; ma se due
uomini guardano lo stesso muro quello è il
principio di un’evasione.
Diego Cugia
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Vabbé…lasciamo perdere veramente per non distruggere quel poco di fegato che ci è rimasto!… andrebbero messi tutti alla gogna, nessuno escluso! nessuno
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Hai ragione. Ogni tanto, forse spesso lascio, perdere. Ma vedi Lois ci sono cose che non vanno proprio. E non è la singola situazione. Io, tu..qualche altra persona, forse, non abbiamo molto da lamentarci.
Ma è il guardarsi attorno che non va proprio.
E’ il futuro sempre più incerto e le situazioni di disagio crescente nella società.
No, non si può stare bene che con questa impotenza che domina e predomina.
Ogni tanto mi concedo un post “politico”.
Ma forse è meglio stare sul generico, come tu ben dici, non roviniamoci il fegato!
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È triste sai cosa, proprio quel senso di impotenza a cui ci hanno ridotto. Oltre che lamentarci, discuterne, dibattere e far valere le nostre idee alle persone che incontriamo, che altro possiamo fare?
Cosa c’è da fare in concreto se pure alle elezioni ci hanno ridotto all’osso la possibilità di scegliere un candidato’ e poi quello che mi fa più rabbia è quell’aria profetica da sapientoni che tutti hanno, destra e sinistra, tutti che ti danno del “cretino” perchè non sei lungimirante, ma lungimirante cosa? Sono vent’anni che voto e non è cambiato nulla, semmai è andato tutto fragorosamente peggiorando… e sentir dire al PD durante a campagna elettorale che chi non lo avrebbe votato avrebbe favorito gli altri mi ha fatto venire il fegato a pezzi. Ora vorrei dire al caro Bersani, ti abbiamo votato e che cosa è cambiato? sento sempre le stesse lagne e ora a fronte della “batosta” è peggio che mai! Sinceramente mi sono stancato, ma hanno dalla loro che mi sento troppo in colpa a non andare a votare. Non riuscirei a stare bene con il rimorso, ma neppure più votare a vuoto ha un gran senso…
sono molto scoraggiato. Molto scoraggiato e timoroso del futuro prossimo (e come ben dici, noi siamo tra quelli “privilegiati” che almeno un lavoro ce l’hanno ancora!).
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Non ho nient’altro da aggiungere.
(Per ora..)
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il pensiero di Simon Weil è fantastico, e purtroppo anche realistico. Sono maturi i tempi per uscire dal sistema dei partiti; il tentativo di %stelle 8condivisibile o meno) viagi in questo senso. Difatti ipotizzano addirittura un “parlamento virtuale”, nel senso che le proposte di legge vengono vatete in rete dai cittadini. Ma anche per fare questo un minim di organizzazione deve esserci. Di una cosa sono certo : i partiti così come li conosciamo ora non hanno più senso!
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Concordo e non solo: sono superate anche le direzioni storiche: destra\sinistra\centro. E’ un caos.
Un minimo di organizzazione che sia trasparente, tra l’altro.
Ci vuole un minimo di organizzazione forse è bene anche ripartire dal concetto che il “politico” è al servizio della sovranità e non il contrario.
Ma questo è un altro discorso…
Grazie del passaggio
ciao
.marta
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Impressionante quanto l’idea si possa discostare dai cuori delle persone di cui è composto…
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Già..proprio vero.
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che poi, estendendo quanto dice giulia nel commento precedente, se a “partito politico” sostituiamo la parola “religione”…
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Certo che si…non si parla sempre di uomini?
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Ho conosciuto questo blog grazie a Café Africa e sono venuta a visitarlo trovando questa interessante discussione.
Cerco di tenere separato il concetto di partito = parte della comunità di cittadini, dalla burocratizzazione cui va incontro nel corso del tempo. Per tante comprensibili ragioni.
I costi assurdi che ci indignano mi sembrano imputabili al cambiamento del modo di vivere. Sarebbe considerato meritevole di voto un partito che arrivasse ai cittadini attraverso un foglio ciclostilato appeso agli angoli delle strade? Convention, passaggi tv, inviti ai giornalisti, viaggi per incontrare personalità e far discutere la rete… tutto questo costa. Dovrebbero i cittadini essere più semplici e attenti alle idee, critici su queste anziché irridenti sull’aspetto fisico del politici.
La battaglia vera è sull’onestà e la si favorirebbe chiedendo bilanci certificati, un obbligo che credo finora non hanno avuto; un obbligo che diverrà ancora più importante se si dovesse eliminare il finanziamento pubblico.
Già abbiamo in parlamento un forza il cui simbolo è di proprietà di una persona, potremmo finire di renderli tutti il braccio operativo di qualche potentato economico. Non credo proprio che i cittadini che ora si battono per l’eliminazione dei rimborsi, apriranno poi gioiosamente il portafoglio per finanziare il loro partito (… del momento).
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Grazie del passaggio e …benvenuta.
La battaglia vera è sull’etica di cui l’onestà se non è al primo posto…è al secondo.
Difficile spazzar via anni di politica corrotta.
Sono solita pensare che il Berlusconismo sia stata la goccia che ha traboccato. Dal mio punto di vista, infatti, certe situazioni sono state solo messe in risalto..non è che prima non ci fossero. Però riuscivano in qualche modo a tenerle sotto controllo. Con le sue televisioni, marketing…ha addormentato le coscienze..ma evidentemente c’era una certa predispozione.
Mi piacerebbe sapere la tua opinione in merito a quanto ho appena scritto.
Per ritornare all’inizio del tuo commento il concetto di partito che prima partiva dalla polis come espressione della comunità…ora è profondamente slegato.
Due cose completamente diverse.
La comunità non ha più la forza di prendere possesso del proprio stato\Stato.
E più questa è povera più esprimerà il suo consenso a favore di chi promette di più e subito.
Il portafoglio non lo apre gioiosamente nessuno.
Io per prima.
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L’ultima tua considerazione risponde, cioè l’assumo come mia risposta a quanto penso del Berlusconismo.
Quell’uomo ha imposto la sua filosofia di vita : io vinco, io faccio, io valgo, io merito le belle donne e le belle cose, perchè no anche tu …se fai come me?
Per rendere più concreta la critica a democristiani e comunisti che predicavano l’ascetismo ( e smodatamente ricchi loro non diventavano, ammettiamolo) ha avuto Ricci e il suo tg “colpo di gomito” : dai che son tutti uguali, non ci menano per il naso, oltre a una serie di trasmissioni per dilettanti da rendere famosi. E la Rai. sciagurata imitò,
E’ l’unica rivoluzione che abbia avuto l’Italia, non di piazza, non armata ma guidata dalla PUbblicit. Ed è stata una rivoluzione dannatamente sociale e politica. Ricordi le interviste a Napoli su quella ragazza che lo chiamava “papi”? “Fortunata lei” era la risposta più corrente.
Ricordo con rabbia quando l’anno in cui è sceso in politica, tremavo per il pericolo e fiordicommentatori ponzavano: “stiamo a vedere” – Delle votazioni mi vergogno, io, davanti al mondo, non del bunga bunga che lui,Berlusconi, faceva con i suoi amici non con noi italiani. Quanto dell’odio per lui oggi è solo l’ammirazione girata in invidia, perché dal suo desco non sono scese nemmeno le briciole?
uhhh….
ciao 🙂
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Sono del parere che l’ha potuta imporre perchè ha trovato un popolo ebete già da prima. O perlomeno un popolo deluso dalla prima o forse anche dalla seconda repubblica. 😦
Quell’uomo ha trattato il Paese come una sua Impresa. Facendoci diventare tutti consumatori. Plasmando la testa dei bambini e dei ragazzi imponendo pubblicità ed immagini sconveniente a tutto spiano.
In tutto questo però diciamolo: Gli altri partiti è vero che erano la minoranza ma che si siano indignati a dovere nei momenti più cruciali del paese!!
Va beh…oggi non ci adiriamo. Resistiamo e resistiamo.
Ciao
.marta
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@mcc43; ©marta; vi ho seguito nei commenti. Trovo giuste entrambe le riflessioni rispetto al berlusconismo. Credo che B abbia trovato terreno fertile durante la sua ascesa, perché per l’ennesima volta dagli anni precedenti c’era stato un vuoto e la delusione di tante speranze disilluse. Chi voleva votare a destra ha trovato in lui (la prima volta) un’alternativa. Chi poi negli anni ha perseguito, ha contribuito allo sfascio di questo nostro Paese e delle nostre speranze. Però non parliamo del passato, alle ultime elezioni (2 settimane fa!!), la colazione da lui guidata è arrivata al 27%…c’è gente che ancora ci crede (o gli fa comodo crederci)!
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Per non parlare del gesto “altruista” del “grande” Bertinotti. :(((
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Dal Berlusconismo al Grillismo, non si sa mai che ci porta il futuro.
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Beh…qualcosa si riesce ad intravedere: il caos.
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Quel che dice Simone Weil, però, si può applicare a qualunque movimento di opinione organizzato…
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Certo 😉
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L’ha ribloggato su KnockOut.
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Buongiorno…grazie.
.marta
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Grazie a te
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È probabilmente vero perché i partiti son costituiti dagli uomini e nessuno può dirsi puro (forse con le dovute eccezioni), nessuno potrà mai spendersi solo per gli ideali (questo è accaduto poche volte nel passato). Ma una politica senza partiti non credo sia avverabile. Anche nella migliore Democrazia occorrono regole, che non possono mettersi in pratica senza un nucleo partitico. Senza partito si può amministrare un piccolo paesino, non una Nazione. Purtroppo!
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Assolutamente vero che nessuno può dirsi puro soprattutto una volta che entra a far parte di un partito.
“Un uomo che aderisce a un partito ha verosimilmente visto nell’azione e nella propaganda di quel
partito cose che gli sono parse giuste e buone. Ma non ha mai studiato la posizione del partito
relativamente a tutti i problemi della vita pubblica. Entrando a far parte del partito, accetta posizioni
che ignora. Sottomette così il suo pensiero all’autorità del partito. Quando, poco a poco, conoscerà
le posizioni che oggi ignora, le accetterà senza esaminarle.”
Senza esaminarle…
Tanto è vero che poi quando parlerà ad un pubblico non si esprimerà in modo personale: io penso, io propongo. Ma dirà: come socialista, come monarchico..etcc.
E’ vero che non è possibile amministrare una Nazione senza un partito ma è vero anche che non si può “eludere” il proprio pensiero e dare un contributo personale in nome del “partito”. Ridursi all’appiattimento senza portare e discutere all’interno dello stesso.
Praticamente da che mondo è mondo ogni Presidente di Partito, al suo interno, ha fatto sempre da dittatore ed ecco perchè ci si ritrova partiti con diverse correnti. Ma come non lì univa lo stesso pensiero?
Questi partiti sono diventati una zavorra per il paese.
Un costo esorbitante e non solo in termini monetari.
Mah…
Buona giornata Lois
e grazie del passaggio
.marta
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