.agitatevi
di tramedipensieri
– oo O oo –
***
Dov’è l’ideale che illumina?
E’ .noia intorno
sbiadito il sogno
Dov’è il canto che invita?
E’ .silenzio sulle cime
calmo il vento
Dov’è il rosso dei gerani?
E’ il .sole al tramonto
luce che nasconde
.il giorno, verrà
e saprà di un pensiero
di azione
.agitatevi
***
“ Non ci sono gloriose memorie, né inespresse beatitudini a buon prezzo, ma il mistero della luce e dell’ombra, che vela e disvela parole”
Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937)
♡ perdonami, leggo raramente ma leggo
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Ma figurati 🙂
Grazie del passaggio
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Per sorridere un pò…
Scherzando ho inviato questa va beh..chiamiamola poesia ad un sito per un concorso.
Praticamente dovevo divulgare la poesia in modo tale che la votassero più persone possibili. (…manco per idea che lo faccio sapere in giro)
Comunque, per farla breve oggi _15/05/19_ mi chiamano dalla “redazione”….che bla bla la poesia è piaciuta….e bla bla e mi invita ad un progetto.
In sintesi, non ho accettato perchè, la poesia ed altre che avrei inviato loro, sarebbe stata pubblicata on line su i maggiori social.
ahahhahha risata mia, disappunto suo: più che disappunto non capiva perchè questa parte non trovava gradimento da parte mia.
Non capiva.
ParliamoCI chiaro: alla fine secondo me voleva soldi.
Peccato che abbia interrotto il suo fiume di parole quando ha pronunciato pubblicazione sui social, ma secondo alla fine perchè prendersi la briga di comunicarmi di questo progetto?
va beh…oggi scrivono in molti e di conseguenza bisogna pur lavorare no? per carità magari scoprono pure il Poeta del terzo millennio ma una cosa la so: NON SONO IO. 😛
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molto particolare…
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🙂
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Anche questa è Bellezza… di immagini e parole… è che non posso agitarmi… faccio di tutto per calmarmi, io 😛
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Quanti tipi di .agitazione…🙃
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il giorno verrà…
Bello !
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Mentre aspettiamo…
Ciao Francesco 🙂
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affrettiamo i tempi, però!
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E’ una vita che mi agito…
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:)))….
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Calma e piattume.
Nessun progresso si può innestare senza il caos.
Anche la tecnologia creerà il caos che costringerà ad agitarsi. Fino ad allora sarà bonaccia prima della tempesta.
Un sorriso
Giancarlo
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Buongiorno Giancarlo 🙂
…dici che dobbiamo ancora toccare il fondo?….
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Mettila così…
Non si toccherà un fondo, ma cambierà tutto, lasciando alle spalle chi il cambiamento non lo accetta o non sa adeguarsi.
Un abbraccio
Giancarlo
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Grazie, Marta!
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Ciao Luigi
grazie a te
buona giornata 🙂
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Molto bello……..
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🙂
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Bello bello
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🙂
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Gli antenati paterni di Antonio Gramsci erano originari della città di Gramshi in Albania, e potrebbero essere giunti in Italia fin dal XVI secolo, durante la diaspora albanese causata dall’invasione turca.
Gennaro Gramsci, sposò Maria Francesca ed ebbero due figli: Gennaro e Francesco: quest’ultimo fu il padre di Antonio Gramsci.
***
Le lontane origini albanesi erano conosciute dallo stesso Antonio Gramsci, che tuttavia le immaginava più recenti, come scriverà alla cognata Tatiana Schucht dal carcere di Turi, il 12 ottobre del 1931:
«[…] io stesso non ho alcuna razza; mio padre è di origine albanese (la famiglia scappò dall’Epiro durante la guerra del 1821, ma si italianizzò rapidamente). Tuttavia la mia cultura è italiana, fondamentalmente questo è il mio mondo; non mi sono mai accorto di essere dilaniato tra due mondi. L’essere io oriundo albanese non fu messo in giuoco perché anche Crispi era albanese, educato in un collegio albanese.»
***
Francesco era studente in legge quando morì il padre; dovendo trovare subito un lavoro, nel 1881 partì per la Sardegna per impiegarsi nell’Ufficio del registro di Ghilarza.
In questo paese, che allora contava circa 2.200 abitanti, conobbe Giuseppina Marcias, figlia di un esattore delle imposte e proprietario di alcune terre…
Giuseppina aveva studiato fino alla terza elementare.
Dal matrimonio nascerà Gennaro (1884-1965) e, dopo che Francesco Gramsci fu trasferito da Ghilarza ad Ales, Grazietta (1887-1962), Emma (1889-1920).
Antonio Gramsci nasce ad Ales secondo il registro delle nascite dello stato civile del comune il 22 gennaio 1891 e registrato con i nomi di Antonio Sebastiano Francesco.
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grazie
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…a te
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a quando avrò il piacere di leggere una tua nuova poesia?
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Non ne ho idea, mi spiace
Le parole con me si tengono a distanza e quando, timidamente, s’avvicinano a volte le catturo e le unisco…fermandole qui
Grazie Flavio
(Intanto io leggo ciò che di bello scrivi tu)
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sì, però, rubarti un gioiello sai che gusto?
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Sei terribile 😀
” C’è un modo
un mondo
che odo
a volte .come un uovo
_rotola “
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🙂
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