Nella poesia di Moscè non ci sono mani. (“Che secolo di mani!” – scriveva Rimbaud – “non avrò mai una mano, io”). Non ci sono mani perché non c’è un medio che si alza contro il mondo, né un indice che lo condanna. Ma dal polso, ecco, il mondo cresce al posto delle ossa: Moscè ha centrato i tempi, o i tempi hanno centrato lui.
Nella poesia di Moscè non ci sono mani. (“Che secolo di mani!” – scriveva Rimbaud – “non avrò mai una mano, io”). Non ci sono mani perché non c’è un medio che si alza contro il mondo, né un indice che lo condanna. Ma dal polso, ecco, il mondo cresce al posto delle ossa: Moscè ha centrato i tempi, o i tempi hanno centrato lui.
Mattia Tarantino dal blog di Cristina Bove – https://giardinodeipoeti.wordpress.com/2018/10/24/alessandro-mosce-2/
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