Ho scelto l’esilio da te
scambiando questa isola di vuoto
con il suono perso delle tue parole.
Riconosco lo sbaglio
di queste mani ferme
che non sanno più tracciare
la strada che sarà incontro di noi
e di cieli dove sostare.
Riportami l’ago
devo ricucire il sud e l’est
per giungere da te.
Siamo due letti persi
e schiene girate alla notte,
ho scordato il nome delle stelle
e i prati bianchi di luna
che mi raccontavi.
Eravamo due ieri insieme
nell’erba commovente di aprile,
oggi ho una lettera d’amore in tasca
e un cuore di pane raffermo
che sbriciola silenzi.
da: Canti d’acqua nuda III parte
Cristina Fiorotto
Ho scelto l’esilio da te
scambiando questa isola di vuoto
con il suono perso delle tue parole.
Riconosco lo sbaglio
di queste mani ferme
che non sanno più tracciare
la strada che sarà incontro di noi
e di cieli dove sostare.
Riportami l’ago
devo ricucire il sud e l’est
per giungere da te.
Siamo due letti persi
e schiene girate alla notte,
ho scordato il nome delle stelle
e i prati bianchi di luna
che mi raccontavi.
Eravamo due ieri insieme
nell’erba commovente di aprile,
oggi ho una lettera d’amore in tasca
e un cuore di pane raffermo
che sbriciola silenzi.
da: Canti d’acqua nuda III parte
Cristina Fiorotto
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