Questo è un luogo che non ammette vie di mezzo: o si ama o si odia
Appena lo vedi hai subito un forte sentimento di attrazione o di repulsione.
Se l’ami non vedrai l’ora di ritornarci, se lo odi non ci ritornerai mai più.
Ma se l’ami, le sensazioni che proverai saranno uniche!
L’odore delle viscere della terra e il profumo del mare ti faranno capire
come qui la natura ti avvolga completamente in un abbraccio sicuro.
Ma la sensazione più forte la provi quando sei investito dal vento di maestrale, nei giorni di burrasca, e dagli spruzzi
che salgono dal mare in nuvole bianche.
Devi lottare per non essere
trascinato via dal vento e in quei momenti non hai pensiero e non esiste il tempo perché non
percepisci più il tuo Io come qualcosa di separato dal resto che ti circonda:
sei un tutt’uno con il vento, con il mare, con il maestrale, con le colline,
con il profumo del lentischio e dell’elicriso, del minerale e della paglia marina.
L’Argentiera è un luogo, è \era una miniera che è stata ufficialmente aperta nel 1840, quando questa zona era ricchissima di oro e di argento e la piccola località viveva e prosperava grazie alle pepite che venivano estratte dai minatori.
Arrivarono a scavare anche oltre i 700 metri di profondità; ma la troppa vicinanza al mare, con l’erosione delle rocce, causò crolli devastanti nei quali morirono tantissimi uomini. Si narra che le anime dei minatori che furono sepolti vivi, ancora adesso si aggirano tra quelle grotte.
Nel 1963 dopo innumerevoli avvistamenti e segnalazioni da parte degli abitanti, la miniera venne chiusa e automaticamente abbandonata.
Pur essendo una località di mare, non brulica di turisti e la tranquillità con la quale si può godere di tutto quello che la miniera offre, rende la passeggiata ancora più suggestiva.
“Il mio paese era una miniera. Una miniera non ha niente a che vedere con un paese: é una comunità nella quale la gente proviene da tanti posti diversi, quindi cosmopolita; la struttura di una miniera è diversa da quella di un paese: le case sono differenti e disseminate un po’ qua e un po’ là senza uno sviluppo logico che possa portare alla formazione di strade regolari e di piazze come appunto succede in un paese. La caratteristica cosmopolita significava anche che non esisteva un dialetto unico per tutti, la lingua comune era l’italiano”.
http://www.argentiera.castelmeteo.it/miniera.htm