Le ragazze sono partite – L’emigrazione al femminile
di tramedipensieri
La storia di ieri:
In copertina una donna non più giovanissima, vestita di bianco, vezzosa gonna a pieghe, scarpe bianche eleganti, un bimbo in braccio, un altro, irreprensibilmente vestito da ometto al suo fianco.
E’ la storia, questa raccontata in poco più di 100 pagine da Giacomo, di una ascesa sociale, individuale e di gruppo. Di un riscatto, anche. L’escalation delle ragazze di paese, poverissime, partite dagli anni Cinquanta in poi dalla Sardegna agropastorale per “andare serve”- Sas Zèraccas in continente presso famiglie benestanti.
La partenza nel dolore dello strappo, la nostalgia dei luoghi e dell’infanzia: l’incontro di un mondo nuovo a volte cattivo.
La storia di Cecilia Melis, domestica a Cagliari dall’età di 12 anni, emigrò a Roma per lavorare in casa di De Quirico, ma naturalmente non sapeva chi fosse, e a chi le domandava dove prestava servizio rispondeva «a casa di un vecchio che dipinge». Peraltro Cecilia – affezionata all’anziano pittore, che le prestò a sua volta assistenza quando la ragazza, rimasta incinta di un tizio che non si sarebbe mai fatto vivo, andò in ospedale per partorire – continuò a vivere nella casa in piazza di Spagna insieme alla piccola Beatrice, che poi si laureerà in Storia dell’arte all’Accademia di Brera.
Storie di donne che cercano di darsi da fare per aiutare la famiglia, per un personale riscatto, per un allontanarsi dalla povera quotidianità.
E’ storia che si ripete attualmente con le migrazioni delle “badanti” dai paesi dell’est…
Le storie di oggi:
“…non si possono scordare le 12 storie delle badanti di questo libro, nome terribile dice Giacomo: «perché “badare” è un termine che si usa per gli animali: si bada a un cane, si bada alle bestie.
Se le migranti sarde erano quasi tutte analfabete, queste donne che arrivano per la maggiore dai paesi dell’est – ma anche da tutto il mondo (Brazile, Filippine) sono quasi tutte laureate, sanno le lingue, aggiustano tapparelle e lavandini che perdono, si adeguano a qualsivoglia lavoro.
Partendo da un livello di povertà di cui noi stentiamo a renderci conto. Le loro storie sono devastanti e illuminanti allo stesso tempo».
“Nel loro passato ci sono costanti drammatiche, per non dire tragiche: povertà, guerre, abusi psicologici e fisici, genitori non sempre di supporto, mariti alcolizzati e violenti.
Nel loro presente vige una sorta di magico contrappasso: in Italia trovano uno o più lavori, l’indipendenza, spesso un’accoglienza affettuosa e a volte anche la possibilità di una nuova relazione basata in primo luogo sul rispetto”.
E per questo “badare” alle persone anziane diventano “Come figlie, anzi…”.
*
E’ di Léopold Senghor, vero padre della patria, presidente del Senegal dal 1960 al 1980, uno dei più importanti intellettuali africani del XX secolo.
“la vera cultura è mettere radici e sradicarsi. Mettere radici nel più profondo della terra natia.
Nella sua eredità spirituale.
Ma è anche sradicarsi e cioè aprirsi alla pioggia e al sole, ai fecondi rapporti delle civiltà straniere”.
***
Il cielo apparecchia per tutti allo stesso modo
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Giacomo Mameli:
Io lo conoscevo bene… 🙂
Sempre lui, sempre bravo!
Leggerò il tuo blog.
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Oh…che fortuna
Grazie 🙂
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Ma dai…
Intanto leggere fa bene alla salute, anche scrivere 🙂
Inoltre il tuo blog è interessante perché propone in evidenza la “questione femminile” con tutti gli annessi e connessi; non è una cosa scontata; perciò brava.
Quest’estate ho partecipato ad una rassegna letteraria: un florilegio di giovani donne che scrivono e bene; proprio brave.
Quanto a Giacomo, lo conosco da tanto tempo e lo ammiro e lo stimo; è un giornalista con la schiena diritta, anche, se in una circostanza mi ha fatto arrabbiare ma arrabbiare…
Gli ho perdonato perché si è fatto perdonare: è una persona deliziosa.
Ma narasa chi si dappu fatta passai sa gana de…fai su giornalista “d’assalto”…quando non doveva. Anzi…
Ma anche in quella circostanza dimostrò di essere un grande giornalista, corretto, civile, dialogante e soprattutto capace di rivedere certe sue posizioni ( giornalisticamente parlando) inopportune.
Auguri per il tuo blog, sorella.
🙂
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Grazie per quanto scrivi…il blog punta soprattutto ad non annoiarmi ed annoiare; dice ma non approfondisce.
e poi la musica mia compagna di vita e della quale vada ad orecchio e a giorni 😀
Ad avercene giornalisti così!
E comunque conoscere e relazionarsi con persone deliziose è una fortuna
(ma tu non l’hai un blog?…. )
grazie per tutto
buon cammino 🙂
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Fabulous
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Grazie 🙂
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Please read my post.
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Ok 🙂
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che bel post, li leggerò molto volentieri
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…Ciao Antonio 🙂
Speriamo ti piacciano…
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Anche io sono 7 anni che non vedo i miei figli in America,un nipote di 4 anni che non ho visto ancora.
La vita adesso non è facile per nessuno,se si vuole creare un qualcosa occorre rinunciare su tante altre cose.Sono troppe le cose che oggigiorno devi affrontare.. si sta tornando indietro di decenni.
Ammiro queste “badanti”che hanno tanta grinta da vendere,hai miei tempi lo fatto anch’io nella famiglia,commare tante..nonne..suocera..sorelle..zie,tutto gratis,già.
La vita che grande battaglia.
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La vita è meravigliosa, l’abbiamo messa da parte. E’ diventata una battaglia contro muri di gomma.
Ci hanno – e noi ci siamo cullati – messo in condizioni di guardare agli oggetti, alle frivole necessità non capendo, se non in ritardo, che abbiamo tralasciato le nostre emozioni che nascono dai sentimenti, dal nostro essere.
E così tutto pare una necessità in una continua competizione.
Sono donne forti, coraggiose e sole. Hanno capito che devono contare su se stesse, hanno capito che devono anche sostenersi tra di loro.
Grazie per questo tuo raccontare, mi spiace di questa lontanza che spero sia superata da un incontro.
Ti abbraccio forte
Buona giornata 🙂
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Il prossimo anno.. sperando che tutto si sistemi per il meglio.
Per la Comunione del primo nipote😉
Abbraccione cara Marta.
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Te lo auguro Caterina 🙂
ricambio!
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Anch’io ho parlato di un libro bellissimo nel mio ultimo post… spero che ti piaccia! 🙂
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Vado a leggere 🙂
grazie
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Grazie a te per la risposta! 🙂
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me lo procuro
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Bene, mi fa piacere 🙂
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Molto interessante, grazie per la proposta 😀
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Grazie a te 🌺
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bellissima la riflessione di senghor
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Molto, molto bella 🙂
Grazie del passaggio
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mamma mia, son sempre più renitente alla leva dei blog, ultimamente… non aprivo il lettore da non so quanto tempo
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Tranquillo…la vita è altrove questo è un diletto, penso, per tutti.
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Molte badanti dell’est sono pure un po’ infermiere, e giungono talvolta con titoli di studio che nemmeno le nostre figlie.
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Eh si, sono molto intraprendenti; sanno destreggiarsi molto bene nella burocrazia italiana
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Riprende sabato sera su Rai 3 con la conduzione di Gloria Guida la trasmissione Le ragazze.
Svetlana una bella signora di 50 anni che viene a farmi le pulizie a casa è laureata in informatica attrice figli da mantenere all’università fa ogni sorta di sacrificio e non li vede da 3 anni.
Bisogna anche notare che in tutte queste situazioni i compagni Sì sono quasi tutti defilati lasciandole sole
Buon fine settimana Qui ha cominciato a rinfrescare😍
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* ha tre figli (attrice)!!!
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eppure ho letto proprio tre figlie…non ho notato la parola “attrice”….pensa tu!
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Sei troppo intelligente😉
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Buongiorno Shera 🙂
bene, interessante trasmissione 🙂
In genere, si può dire? le donne son quelle che più si dan da fare
(via con commenti…) …
qui bell’aria fresca, ma niente pioggia, al momento….
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Ma eh così anche per il regno animale…
Maschi sgargianti lottano per la riproduzione ma diciamo che poi il lavoro grosso lo porta avanti in tutti i sensi la femmina Salvo naturalmente alcune eccezioni di coppie monogame.
Sole freshettino
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