Pratobello
di tramedipensieri
Nella zona dei pascoli di Pratobello, tra Fonni e Orgosolo, lo Stato Italiano, costruì un piccolo borgo: chiesa, scuola e abitazioni, per ospitare le famiglie dei militari che lavoravano nel poligono temporaneo di tiro.
Il 27 maggio del 1969 sui muri del paese, dalle autorità, fu affisso un avviso in cui si invitavano i pastori, che operavano nella zona di Pratobello, a trasferire il bestiame altrove perché, per due mesi, quell’area sarebbe stata adibita a poligono di tiro e di addestramento dell’Esercito Italiano.
Il 9 giugno 3.500 cittadini di Orgosolo iniziarono la mobilitazione; si riunirono in piazza Patteri: dall’assemblea scaturì la decisione di attuare una forma di protesta nonviolenta e quindi di occupare pacificamente la località di Pratobello.
Iniziò l’occupazione e dopo alcuni giorni, durante i quali non si verificò alcun episodio di violenza, – un’occupazione pacifica che durò una settimana – l’esercito si ritirò e dopo soltanto pochi giorni l’area fu restituita ai suoi pastori.
La rivolta di Pratobello è considerata l’inizio della lotta antimilitarista sarda, e segnò anche la prima vittoria in tal senso.
Nel contesto della rivolta nacque il fenomeno del muralismo di Orgosolo, ancora oggi elemento caratteristico del paese.
Durante la rivolta Emilio Lussu, con una lettera agli orgolesi, aveva dichiarato la sua solidarietà all’iniziativa ed informava che non aveva potuto partecipare di persona agli eventi solo per le sue cattive condizioni di salute.
Qui le immagini del borgo abbandonato di Pratobello dal sito Sardegna Abbandonata
Qui un articolo di approfondimento ed una poesia in sardo con traduzione
non conoscevo nulla di questa vicenda, certamente una bella pagina di autodeterminazione e rivolta senza armi
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Si, esatto
quando il popolo è unito in maniera determinante non c’è storia….
grazie di questi passaggi
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passo volentieri, trovo sempre cose interessanti
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🙂
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Grazie Marta per aver condiviso con noi la sua storia. La tua isola ha una storia così interessante.
buon pomeriggio. j
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Beh, si…ci sono tante storie d\nell’Isola 🙂
buon pomeriggio anche a te
grazie
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In questi giorni è venuto in Sicilia per la prima volta un ragazzo sardo e mi ha raccontato tante cose sui terreni militari. Che tristezza!
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Ciao Morena 🙂
eh. si…al limite della sopportazione
Dicono che la Sardegna sia (purtroppo o forse un bene?) situata in punto strategico: perfetta come base militare.
In pratica ne fanno ciò che vogliono e noi ORA li lasciamo fare. Soru aveva iniziato ma poi, come si è visto, han fatto fuori lui…
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My Italian is not good enough – alas- to read the piece above in your original language, so I had to (I am ashamed to admit) -had to feed the text block by block, into an online translator application/ programme. But, even in translation, I really found your words very interesting. Amazing that the military left the area. How civilized! (there are some countries in the world where they would have shot or imprisoned the villagers, sadly, but true)
I must go to Sardinia one day, and look for this old village, and these wonderful murals.
Thank you Tramedipensieri.
Arran.
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Hi Arran
Sardinia is definitely worth visiting and not just the coasts but also the countries that are inside.
It is rich in history, traditions. A land full of contrasts.
Thank you for appreciating it
regards
.marta
Traduzione da Google
Ciao Arran
La Sardegna sicuramente è da visitare e non solo le coste ma anche i paesi che si trovano all’interno.
E’ ricca di storia, di tradizioni. Una terra piena di contrasti.
Grazie per aver apprezzato
saluti
.marta
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Cara Marta, è un po’ che non passo a farti un saluto! Vado alla ricerca di un po’ dei tuoi post non letti. Un grande bacio 😉
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Ciao Ale 🙂
grazie
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Ormai – per colpa tua – Orgosolo mi è entrato in testa per almeno due cose: il baco da seta portato in seno dalle tessitrici e il “lionzu”. Adesso pure i murales antimilitaristi!
Qualcosa mi dice che sei Orgosolese, e – in ogni caso – prima o poi mi piacerebbe vederti con indosso su lionzu 😛
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Ciao, buongiorno 🙂
eh no..non sono Orgosolese
Orgosolo è un paese per certi versi eccezionali per altri, meno certo è che tempo fa era al centro dell’attenzione statale…
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Che delusione 😦
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Quante altre cose che non sappiamo,sono sempre i poveri Cristi che pagano.
Un mondo ormai destinato all’estinzione.
Voglio proprio vedere se per protesta non si facessero più figli al mondo a cosa servirebbe tutto questo.
Ci vorrebbe un Colossale anti esercito…non si finirà mai,ci sono troppi poteri forti
Baci Marta♥
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Buongiorno Caterina, cerchiamo di essere ottimisti…anche se…
sorriso per te 🙂
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Anche se….♥
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Hai raccontato chi eravamo e quanto abbiamo perduto. Amo, da non crederci, la mia terra …. ❤️
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immagino, penso di comprendere bene il tuo sentimento 🙂
grazie Carla del passaggio
buona giornata
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Quanto sarebbe bello vederlo ancora questo spirito rivoluzionario..
Ciao Marta. Buona serata 😘
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Risolverebbe un bel pò di “cosettine” 🙂
buongiorno MarVie
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Buongiorno a te cara Marta 😊
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esemplari queste genti ❤
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Il termine giusto “esemplari” in bene e in male
grazie del passaggio Cristina
un saluto
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Che bel documento ci hai presentato Marta e che bello il significato della non violenza. Grazie. Un abbraccio.
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Storia andata da cui si può trarre insegnamento 🙂
un sorriso
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è bello quando i social hanno questo uso. Arricchiscono.
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Beh…notizie storiche che non si saprebbero altrimenti invece così…
grazie Romeo 🙂
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ciao Marta,
episodio che dovrebbe far scuola, tra l’altro la NON violenza che vince contro i militari è un bellissimo e piacevole ossimoro
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Ciao TADS 🙂
vero, un ossimoro che si è realizzato ma non è cresciuto granchè
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E per fortuna ci sono i post come i tuoi, a riportare attenzione su zone del nostro paese dimenticate volutamente, per incapacità dei governanti.
Un sorriso per una serena settimana.
^____^
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Incapacità dei governanti; scarso impegno in generale di tutti noi
un grande sorriso :)))))
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Grazie! Un arricchimento ma anche una spina nel vedere quel piccolo mondo diroccato.
Sherabbracciamocistretti
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Quel piccolo mondo diroccato non sarebbe mai dovuto sorgere. Sarebbe ora piuttosto di ripristinare lo stato dei luoghi.
Un abbraccio e un augurio di una buona settimana 🙂
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Qualche volenteroso ci sta provando a ridare vita a piccoli borghi anche qui nel Lazio.
Buona settimana anche a te dolce marta 😚
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🙂
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Molto interessante, la Sardegna sembra avere proprio tante storie nascoste.
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Lo Stato pensava di poter imporre certe “leggi” ad un popolo che è sempre vissuto libero; I sardi con le sue “consuetudini” riuscivano a creare comunità.
Al sud dell’Isola c’è un poligono, partono armi per il medio oriente o chissà per dove: lo Stato ne ha fatto “piattaforma di lancio”. Non so, spero che prima o poi i sardi riescano a farsi intendere…e a cacciare via questa triste realtà.
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Contro gli americani non ce l’hanno fatta ancora i sardi. Una servitù militare che ha devastato una zona bellissima della Sardegna. Io tifo contro gli americani e spero che arrivi il giorno della liberazione.
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I sardi ce l’hanno fatta a metà: una grossa vittoria è stata ottenuta con Soru quando è riuscito a far smantellare sull’Isola di Santo Stefano la base USA:
Fai clic per accedere a 2006_settembre_09.pdf
Mi chiedo se siano gli americani o il governo italiano a devastare il territorio sardo
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Io pensavo alla base di Quirra che è ancora ben salda nel Sarrabus. Certo che gli americani hanno a che fare col governo italiano che le sue responsabilità nella devastazione di certi territori ce le ha sicuramente tutte. Hai ragione.
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Esatto… e non solo Quirra, purtroppo
Vedi link del commento in risposta a Melogrande …
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Ho letto. Tutto ciò è allucinante. Ora ci mancavano proprio le armi nel Sulcis. Sono allibita.
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Nel “silenzio” della nostra cara Regione
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Parli di Perdasdefogu, immagino. Ci fecero un libro un po’ di anni fa.
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Anche, si….
ma pure… http://www.linkiesta.it/it/article/2015/11/23/lo-strano-caso-delle-bombe-prodotte-in-sardegna-per-larabia-saudita/28315/
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Ogni volta che leggo questi approfondimenti mi accorgo della immensità della mia ignoranza. Grazie per la condivisione.
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Tranquillo, non si finisce mai di sapere e conoscere 🙂
grazie a te del passaggio
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Andrò a leggere! Ciao tesoro 😉
Luna
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Ciao Luna 🙂
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Quando si parla di «disamistade», in Sardegna, viene subito alla mente Orgosolo.
Perché di tutte le «disamistades» che la Sardegna ha conosciuto nell’Ottocento e nel Novecento, quella di Orgosolo fu forse una delle più lunghe e certamente la più famosa.
Durò quasi 12 anni, dal 1905 al 1917. E’ stata raccontata cento volte, praticamente da tutti quelli che si sono occupati di Orgosolo, della sua drammatica storia e dei suoi cupi eroi.
Alle storie orgolesi furono dedicati tanto una polemica inchiesta socio-antropologica firmata nel 1954 da Franco Cagnetta quanto il film di Vittorio De Seta che fu tratto da quella inchiesta: intitolato «Banditi ad Orgosolo», colpi gli spettatori del Festival di Venezia nel 1961, gli articoli di Cagnetta raccolti in volume subito dopo adottarono lo stesso titolo.
L’articolo qui
Ecco perchè, in questa occasione, molto probabilmente è stata sufficiente la rivolta pacifica della gente per far sì che lo Stato Italiano rinunciasse al proseguimento dell’occupazione. ndr
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devo ringraziarti per questo articolo, è una parte della storia che non conosco. La storia che mi piace, non la storiografia degli intellettuali: quella rurale, fatta con le mani e che sa di casu martzu
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S’istoria
la faghimos noi
su popolu creschidu liberu
chena catena
e chena pena
brutale cun su
impositore
gentile
con s’istimatore
🙂
grazie del passaggio
.marta
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qui il film di Vittorio De Seta “Banditi ad Orgosolo”
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a te 🙂
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bella testimonianza
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Ho colto una notizia e mi è venuta voglia di fare un’indagine più approfondita. Orgosolo è un paese “tosto” ma con tanta dignità, nonostante se ne dica
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Importante sapere che si può vincere disarmati contro le armi. Molto interessante il tuo articolo.
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Si è quello che mi ha sorpreso
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