.l’etimologia di Adamo
di tramedipensieri
Tirado Conde Angel photo
***
“Il saggio non affrancato dall’etimologia è alieno dalla divinazione eppure ritratta la subordinazione al punto trapassato.”
Inizia così il post di Adamo.
Post che fatico a comprendere immediatamente (e, non solo) eppure ogni volta che scrive un post leggo attentissimamente .ma che fatica!
Ora, mi chiedo…chiedo a voi: riuscite a comprenderne il significato subito o avete necessità di rileggerlo?
Così tanto per iniziare ad iscrivermi in un corso di “grammatica italiana” e “comprensione del testo” nonchè del “vocabolo”.
La sua scrittura è affascinante e lui è un “artista semantico della parola”.
Questo è il blog di Adamo “Corriere dello Spirito”
Tramedipensieri 
Non ce la posso fare. Ahimè!
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Tranquilla, tutto a posto 😀
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Vorrei lasciare pure io la mia testimonianza, visto che mi sono imbattuto per caso in questo articolo da un commento sul blog di AdC (chiedendomi, chissà come commentano l’incommentabile).
Circa 10 anni fa, avevo un blog su una community che si chiamava Giovani.it (esiste ancora ma da molto tempo ha perduto la funzionalità del blog e si è trasformato in una specie di sito d’incontri, credo), e ricordo di un tale utente – e88ere – noto per i suoi deliri frammisti di filosofia e semiologia (la semantica lascia il posto ai segni, nel de-lirio) coi quali tappezzava i blog e le bacheche proprie e degli utenti coi quali si “relazionava”. La mia ragazza di allora, che pure lei aveva un blog sulla stessa piattaforma, proprio come te col tale AdC , era molto incuriosita da quel personaggio, e più o meno si faceva domande analoghe (chissà cosa fa nella vita…sarà vecchio? ricco e solo? fermo su una sedia a rotelle? ecc.).
Se li considerassimo entrambi come scrittori psicopatici-seriali, potrei definirne vagamente i profili, astenendomi dal giudicarli: il primo, e88ere, aveva uno stile re-citativo, ovvero pareva utilizzasse citazioni presa per lo più dai testi di Heidegger (la fissazione su Essere e Tempo era palese) e Husserl, e si esprimeva SOLO tramite citazioni o frammenti di citazioni.
Adamo di Compagnia, invece, pare essere più vicino alla filosofia decostruzionista (Deleuze, Derrida e compagnia), per il modo con cui gioca col linguaggio. Non sono d’accordo con chi lo ha tacciato di autoreferenzialità o velatamente di autoerotismo letterario, perché, pur nel suo personale delirio, ha costruito un blog molto coerente e interessante nell’ambito dell’apparente (e sottolineo apparente) non-senso.
A chi interessa il linguaggio, la filosofia e l’arguzia, può interessare.
P.S. L’influenza dell’opera incompiuta di Musil, L’uomo senza qualità, è evidente, almeno per me, fin dal titolo del suo blog.
Saluti, A.
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Ciao
Grazie per questo tuo passaggio sul mio blog e della testimonianza, importante, che scrivi.
Certo sono incuriosita dalla persona Adamo ma non credo di aver mai pensato a lui, o perlomeno non mi sono fatta le domande che invece si ha posto la tua ex-ragazza, ma come persona che ne ha (aveva?) le scatole piene del mondo. Come una persona che ama stare per conto proprio.
Ecco: Filosofia ed arguzia.
Non avrei saputo dirlo meglio…così come trovo con ben dici “L’influenza dell’opera incompiuta di Musil, L’uomo senza qualità…”.
Preciso che secondo me Adamo si conosce molto bene e conosce altrettanto meglio “l’Uomo” che vive questo tempo.
Nell’insieme in ciò che scrive (pur non capendone quasi nulla, anzi nulla, ci sento della poesia. Anche nelle sue esternazioni costruite con parole “accademiche”… a volte la presenza di una parola più lieve riesce a dare una svolta ad una periodo iniziato con piglio critico.
Questa ricerca della parola che altri, anche con capacità equivalente, riescono ad elaborare stesso linguaggio lui, Adamo, scrive con naturalezza. Pare che questo modo gli appartenga, è naturale; non finge: è così.
… gioca seriamente e anche nelle risposte è coerente.
grazie ancora
.marta
PS: verrò ad approfondire il tuo “diario”.
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” Adamo, scrive con naturalezza. Pare che questo modo gli appartenga, è naturale; non finge: è così.
… gioca seriamente e anche nelle risposte è coerente.”
Pienamente d’accordo.
Per il resto, non volevo fare un paragone inappropriato ma raccontare solo un aneddoto attinente all’argomento!
P.S. azz… il modo deciso con cui lo dici quasi mi intimorisce!
Mi toccherà dargli una sistemata allora.
A presto!
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Nessun timore, tranquillo 🙂
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[…] blogger in questione è una scoperta di Marta: ne ha fatto un post che ha in coda una ottantina di commenti. Il post scritto da me, fuori dalle […]
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Va detto che aver scovato e indicato ai comuni mortali questa persona ha dato la stura a una serie di commenti molto interessanti sulla natura e il senso di due aspetti fondamentali per la vita dei blog: scrittura, lettura e quindi comunicazione. Leggendo Adamo e questi dialoghi mi è venuta in mente un’idea che forse metterò in pratica; è un gioco ovviamente ma serio e, per certi versi, crudele nei confronti di Adamo. Ho solo bisogno di qualche giorno, poi si vedrà.
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Aspetto, aspetto belle cose da te. Sento che forse è scattata una buona idea e ciò mi fa molto piacere.
Adamo é persona che incuriosisce ed io sono contenta di averlo “incontrato” qui. Una voce diversa, fuori dal coro. In ogni caso c’è sempre da imparare … Aspettare, pazientare .Mai chiudere
Un caro saluto
.marta
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Adamo è scomodo.il punto è vuole esserlo a bella posta? Comunque non mi piace crocifiggere a priori, preferisco dissentire dopo aver letto con attenzione qualcosa. l’ho fatto e ti dico subito che mi accodo alla maggioranza dei commenti, non mi piace. Trovo invece molto più interessante le risposte che Adamo dà alle tue domande secche; risponde a tono ed è sincero, è capace di sintesi al di l dei giochi verbali. Sembra umano. Non ho mai amato l’Accademia fine a se stessa, l’esibizionismo culturale senza scopo è questa la critica sostanziale che gli rivolgo. Tu mi dirai perché non lo dici a lui? Perché è qui l’occasione Marta, e voglio approfittare di questo spunto per indicare a tutti una blogger che trovate sul mio blog roll. Il suo blog si chiama IL MIO VIOLA e ti assicuro che lì sintassi, ricerca letteraria e originalità sono profuse a piene mani.
I commenti sono quasi inesistenti anche in questo luogo ma se dovessimo giudicare il valore di un blog dal numero di visitatori non si spiegherebbero molte cose. Sarei curioso di sapere come sei approdato da Adamo ma già so che la tua curiosità intellettuale e notevole.
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Scusami se non rispondo a questo tuo interessante commento.
Sono fuori casa per questa settimana è con l’ipad e questo correttore automatico che “corregge” a modo suo mi infastidisce oltremodo..
Rimando ma ritienila cosa fatta
Intanto mi premeva approvare il tuo commento per consentire, a chi legge, uno sguardo al blog che indichi, ringraziandoti
Per ora ti saluto
A presto
.marta
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Grazie , Marta come ti avevo anticipato ho scritto da me un breve post riferito al corriere dello spirito. ne darò comuicazione anche al blogger in questione commentandolo.
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Inizio subito con una domanda: Perchè dici che “Adamo è scomodo?”
Dici che Adamo è sincero quando risponde alla mie domande; ed è capace di sintesi.
Forse deduco per esclusione deducendone che “Adamo quando scrive i post non lo è..e li scrive in stile accademico – fine a se stesso -, un esibizionismo culturale senza scopo”.
Come scrive Adamo non piace; non piace perchè la lettura non è semplice. E qui mi trovi d’accordo.
Ma il fatto che non sia semplice e quindi di immediata comprensione non toglie che non sia vero, o che voglia fare dell’esibizionismo culturale senza scopo: io questo non lo colgo.
Mi ripeto potrei sbagliare…ma se lo avessi così non lo avrei pubblicato.
Questo lo devo dire per chiarezza.
Io pubblico solo ciò che mi piace, e in questo “piacere” rientrano le cose curiose, che mi attirano per un motivo o per l’altro; che non capisco (come in questo caso) e che vorrei capire. Mi piace le cose fuori dal comune che non siano banali (a mio gusto sempre eh…).
Come la musica.
Io ascolto la musica, mi piace, la pubblico. A prescindere che piaccia o meno.
Cerco sempre musicalità diverse.
E così è successo con Adamo.
Lo seguo da tempo.
Non capisco e perciò non commento: a volte lascio un saluto. A volte però pur non capendo nulla di ciò che scrive “percepisco” nell’insieme il suo stato.
Niente di che..niente di certo: nulla.
Però sento che lui parta di sè e di ciò che vive.
Ripeto potrei sbagliare, però…
Alcuni si sentono presi in giro per come scrive o forse per ciò che scrive…penso che qualche considerazione sull’umanità che “ci sta attorno” la faccia sicuramente..ma io non capendo e\o non sentendomi tirata in ballo…sorvolo alla grande.
Sembra umano, dici.
Lo è, lo è …
Hai letto il suo primo post che ho riportato qui?
Mi ha colpito una parola “Misosofia”. Lui si definisce un “Misosofo”.
Bene sono andata a cercare il significato di questa parola e …non l’ho trovata. Se non…..in correlazione con filosofia.
Quindi è un filosofo?
Domanda…
Ho trovato questo articolo su Avvenire: http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/Controstampa/Invece%20dei%20filosofi%20parlano%20i%20%C2%ABmisosofi%C2%BB_20130120.aspx?Rubrica=controstampa
dove ad un certo punto si legge:
«il diritto di morire la morte che si sceglie».
Queste prediche misosofiche contro il significato della vita (e della morte) non fanno che aiutare la demolizione di quel po’ di saggezza e trascendenza che i misosofi ci hanno lasciato.
Quando i filosofi sono in decadenza, la misosofia prevale.”
La riporto giusto per capire (io) di cosa tratta, chi sia un Misosofo. (con questo non è che mi son chiarita le idee, eh…)
Il web tra l’altro mi riporta un suo post (non aspettatevi chiarezza ma…leggete, un pò:)
https://corrieredellospirito.wordpress.com/tag/reale/
Questo è il blog “Il mio viola” : http://ilmioviola.blogspot.it/
che trovo molto, molto interessante.
Salvato nei preferiti.
Mi sono dilungata; forse mi sono anche ripetuta…ma tant’è
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Il termine scomodo è riferito esclusivamente alla sintassi, termologia, semantica e punteggiatura nel loro insieme di Adamo. Altro non è analizzabili vista l’impossibilità di capire qualcosa di ciò che scrive. È vero, il giudizio che ne dò è molto negativo: ritengo la sua una non scrittura, un artificio sterile e fondamentalmente snob. Non ne capisco il senso e, credimi, non sono proprio l’ultimo arrivato in termini di conoscenza della lingua italiana. Nello specifico l’uso di termini così rari senza alcuna connessione sintattica con la consecutio temporum, termini lasciati come isole perdute e solitarie nell’Oceano rende l’insieme ostico e incomprensibile. A che scopo? Sono convinto che sia voluto, mi può divertire stare al gioco un paio di volte, provarmi su un terreno linguistico difficile, rispolverare un italiano ricercato… Poi basta. La scrittura per me è armonia e comunicazione, fuori da questo diventa altro e non mi interessa. Ciao Marta.
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La scrittura per me è armonia e comunicazione: sono d’accordo.
Permettimi secondo te anche la scrittura di Adamo è comunicazione o no?
Lo so, lo hai già spiegato che lui scrive con ” termini lasciati come isole perdute e solitarie”. Però tu che lo comprendi (visto l’analisi che ne hai fatto) potrebbe la sua scrittura essere un colloquio “intimo” con se stesso?
Voglio dire…è come se gli accadesse un fatto, una circostanza e su questa ci scrivesse due righe. Due righe per comprendere l’accaduto; per denunciarlo, per sfogare il suo stato etc.. Non per o agli altri ma per sè.
Può essere?
D’altra parte un blog è una sorta di diario…
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Sì può essere così, un colloquio intimo con se stesso alla ricerca non tanto dell’anima dei termini e delle parole, non solo per sviscerare e rivoltare come un calzino i propri neuroni, ma per mettersi di fronte ad interrogativi che, sic stantibus rebus, solo lui conosce. Per certi versi il blog di Adamo può restare così senza alcun filtro. Che io comprenda i suoi post purtroppo non basta Marta, almeno per me.
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Non hai tutti i torti. Bisogna pur capire in qualche modo ciò si legge.
Grazie Enzo
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Ecco, già solo il termine “apotropaico” del post di – Adamo – mi ha portato ad una lunga ricerca 🙂 non ti dico il resto, ma tanti complimenti all’autore, sicuramente si può da lui imparare moltissimo della nostra splendida lingua ma di certo… con un pò di fatica. Solo un pò??? Un abbraccio cara Marta e buon week end.
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Capisco bene, non preoccuparti. Intanto ho imparato il significato di parole che non conoscevo…
Buon fin settimana 😊
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Quello assolutamente si, anch’io, e la considero una ricchezza.
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Ho letto, seguendo il tuo link, il suo ultimo post : corpo a corpo. Beh, non ci ho capito quasi niente. Mi viene da dire che gli scritti di Adamo, culturalmente parlando, altro non siano che una voluta e spiritosa presa in giro del lettore comune. Ci troviamo quasi di fronte a un James Joyce in fieri. 😀 😀
Nicola
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Ciao Nicola
Può darsi, ma non ne sono molto convinta sai?
Per istinto non sento questa presa in giro…
buona giornata
.marta
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Sono inciampata su questa frase:
“Molti scrivono per coprirsi, abbellirsi, truccarsi. Quando l’essenza dello scrivere è spogliarsi di tutto.”
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Mi riporta alla memoria i testi di Sgalambro e, in parte, di Pasquale Panella, dell’ultimo Battisti.
Un sorriso per la giornata.
^___^
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Ricambio il sorriso 🙂
grazie
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Sarò sincera mi sembra quasi di aver invaso la privacy di un blog, o meglio, di una persona.
Ora Adamo scrive in questo modo: non chiede di essere letto: semplicemente lui scrive e basta.
Ad ogni commento (eventuale) risponde.
E’ una persona adulta, sa che il suo linguaggio è tutt’altro che semplice .più complicato del complicato.
Scrive considerazioni, forse un diario, forse tratta di argomenti stupendi o scrive parole dal significato terribile; o forse in fondo non vuole dire nulla .non lo sapremo mai .perlomeno io.
E’ come quando ci si trova di fronte una persona che scrive, e non parla, in afrikaans: lo capite voi? (non so se l’esempio è calzante ma è quel che ho pensato)….
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Inizia così, con questo post, il blog di Adamo anno 2010:
“Rincarati lettori, siamo lieti di presentarvi il quotidiano da passare in rivista.
Il Corriere dello Spirito, spazio bianco di scrittura, nasce da un’idea di Alessio Sarnataro, misosofo, messa in pratica da Adamo di Compagnia, inoccupato. Gli articoli determinativi dello Spirito avranno cadenza biquotidiana, gli articoli indeterminativi dello Spirito cadenza imprevista.
Il primo articolo sarà manifesto alla lettura il 31 Dicembre 2010, ore 16.
Chiunque sia macchiato dallo spirito può inviare la propria testimonianza, preceduta dall’articolo, da un articolo alla cortese attenzione di Adamo di Compagnia –”
In questa pagina i primi post di Adamo: https://corrieredellospirito.wordpress.com/2010/12/
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Definiamo il concetto di artista. 🙂
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Chi opera nel campo dell’arte come creatore o come interprete; estensione: Persona di temperamento gentile, gusti raffinati ed eccezionalmente sensibile alla bellezza.
Questo a sommi capi.
Secondo il mio parere il concetto di artista racchiude, aprendo ad una miriade di possibilità.
In questo caso la definizione di Artista…va ottimamente seguita dall’aggettivo: Incompreso.
che dici?
ciao, grazie del passaggio
.marta
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Mi piace la tua definizione.
Il mio dubbio sta nel fatto che molto spesso si diventa fruitori non di Arte, ma di deliri sotto bell’aspetto, (bello per modo di dire, anche) in cui più che un’elevazione del sentire comune, obiettivo ultimo dell’Arte, appunto, si mettono in mostra le capacità del proprio ego.
Grazie a te per lo spunto interessante.
Ps. Per la cronaca avevo capito la frase che hai postato, e tanto di capello per l’abilità del blogger.
Tutto ciò di cui ho scritto è in senso lato.
Se uno si trova bene in ciò che fa, che continui a farlo. 🙂
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Rifletto su “deliri sotto bell’aspetto”; in mostra le “capacità del proprio ego” – cosa che più o meno facciamo tutti a seconda in cui ci sentiamo capaci (iozerosottozero)….
Vi ho pensato a questo che scrivi…e a leggere i commenti si è letto anche questo tra le righe perchè .viene giusto il pensiero.
Però. Però…il fine qual’è?
Mettere in mostra il proprio ego ha la finalità di esser conosciuti, in qualche modo famosi che so…insomma un artista è anche narcisista, no?
Ma il suo blog è (quasi) deserto. Pochi like, rari commenti. (a meno che non mi sia sfuggita qualche pagina dove avviene il contrario di ciò che ho visto e appena affermato)
Arrivo alla tua stessa conclusione: si trova bene in ciò che fa. Talmente bene che è diventato il suo linguaggio quotidiano. E tira avanti così .a prescindere che altri capiscano o meno.
Certo un pochino da fastidio perchè se lo si fa nel quotidiano chi gli sta davanti…vede un muro e non una “mano\parola tesa” all’incontro.
Sarà una prova la sua? Vediamo chi riesce a superare il muro, chi va oltre…mah…
Penso che a volte scatti nell’interlocutore quasi la ribellione, come a dire “ma chi credi di essere”?
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Il tempo della dannazione è finito da un pezzo, mi auguro.
Così come quello delle prove.
Non è il perché che conta. Che quello è difficile da sapere. Alcune volte sconosciuto agli autori stessi.
Ciò che conta è quel che viene fuori. È gradevole? Ti ispira pensieri giusti e sani? Ti fa riflettere per migliorarti? L’estetica ha una funzione come la funzione ha un’estetica. Questa è Arte, per me.
Buon fine settimana.
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Mi affascinano le cose che non capisco. Certo non tutte…come potrei?
Per migliorarmi? Credo che ci sempre ampi margini per farlo soprattutto dalle “cose” che escono fuori dagli schemi: i miei innanzi tutto.
Molti artisti non furono capiti inizialmente, eppure…
Se è Arte non saprei, modi di essere e di pensare suppongo anche di vedere la realtà e\o estraniarsi.
Grazie ancora
e buon fine settimana anche a te 🙂
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Ma poi ci deve essere un fine per forza?
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Non t rispondo, pur avendo la risposta. Forse. Che ognuno ha la sua. 🙂 bello sarebbe parlarne.
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Cara Martam
l’autore ti dice ” gli eletti percepiscono una pluralità di immagini,”
e io ti dico che non sono un’eletta perché dalla sua scrittura non ricavo guizzi per l’immaginazione. Tanti uffa, sì.
Eppure amo gli esercizi stilistici. Ancora sento la mancanza dei funambolismi verbali e di senso del blog di “un lucano” …
Non sono un’eletta, Punto, vado a dormire con questa certezza esistenziale.
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Questo termine “eletti” sa un pochino di presa in giro, vero?
Io l’ho bellamente ignorato e vi ho visto “lettori”. “Lettori che percepiscono una pluralità di immagini.”
Se legge credo, quindi, che lo sia anche lui un “eletto.”
Niente guizzi di immaginazione, vero.
Quasi un diffuso fastidio alla lettura dei suoi post. Tra il sentirsi presi in giro e il suo giocare .a prescindere “dell’eletto” di turno che si trova a leggere un suo scritto dal quale credo si allontani infastidito. Come è capitato a me diverse volte a secondo l’umore del momento.
Altre volte, mi soffermo quasi sfidando il “senso di gravità” e cerco non di leggere ma di intuirne il senso generale che resta sempre una…bozza .una timidissima, fragile, bozza di dubbi.
Buona giornata
grazie del passaggio, qui
ciao
.marta
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Gli eletti alla deriva del legere sulla zattera dell’ex sono tutt’altro che degli iniziati ad una comunità chiusa, si dilettano nel nominare le immagini e non nell’essere denominati dall’univoca proprietà del nome.
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Ciao ti va di passare sul mio blog? 🙂
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Ciao, certo 🙂
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Grazie 🙂
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Prego 🙂
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Io proprio non capisco!
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Già, difficile… molto
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Ti auguro che le risposte abbiano requisito la domanda, ossia la gradevolezza della domanda responsabile consiste in una parafrasi che preterisce la memoria a breve termine.
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Non so se abbiamo requisito la domanda, la quale responsabilmente è gradevole… e contiene il tempo necessario alla risposta.
(che ho scritto? … Mi stai traviando, quasi :D)
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La nescienza è sensuale al contrario del sapere accomodante, scomposto e in pantofole. Sebbene incalzi la misura della suola, il sapere non calza i tacchi.
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Il sapere non calzerà i tacchi ma fa camminare assai 😀
(sarà ma la nescienza qui sta a zero altro che sensuale:\)
Ti dispiace rispondere con un semplice si\no a queste domande?
a) Ti piace come scrivi? si\no
b) Ti diverte? si|no
c) Nel quotidiano ti esprimi come scrivi? si\no
d) Lavori? si\no
e) Lavoro intellettuale? si\no
f) Lavoro manuale? si\no
g) In genere le persone comprendono questo tuo modo di scrivere? si\no
f) Da cosa è nata questa tua passione? E qui, naturalmente non si può rispondere con un si\no ma spero in una semplice risposta…
grazie
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Non sono insensibile alla curiosità.
a. No;
b. Sì;
c. Sì;
d, e, f. No;
g. No;
f. Dalla contraccezione degli studi esperiti, sia obbligati che universitari, ma più che altro da un evento: lo smarrimento, in tempi sospetti, di un manoscritto incompiuto.
Figurati.
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Grazie di aver risposto.
Certo bisogna anche esser capaci di fare le domande giuste…beh la fretta e il timore di chiedere han fatto da freno.
Riepilogando:
sei curioso, non ti piace come scrivi (ma insisti, perchè ti diverte) e lo parli tranquillamente nel quotidiano (cavolo se mi piacerebbe sentirti parlare mentre ti rivolgi al mio capo ufficio! :DDD).
Non lavori. (beato te, forse sei ricco o già in pensione…chi lo sa’ – lasciamo il mistero).
Le persone non comprendono (quanto mi sento sollevata! Non puoi capire…).
(Mi nasce spontaneo un pensiero che è quello di pensarti “solo”. – Non è un giudizio ma una somma “quasi” matematica alla quale non mi soffermo e auguro l’opposto: che tu sia circondato da persone che capiscano ciò che dici e che rispondano allo stesso modo: bel gruppo sarebbe in questo caso!)
La risposta “f” è di un evento\mistero affascinante: un manoscritto incompiuto ha catturato la tua attenzione. (Qui avrei qualche domanda ma…insomma difficile usare le pinze a lungo: lasciamo il mistero anche qua – A meno che tu non voglia liberamente raccontare…)
Grazie ancora
ciao
.marta
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Per estremismo l’evento si tiene alla larga dal tempo, tuttavia nel libero commento una deroga non equivale ad un’insolenza. Tempo addietro, in un periodo caratterizzato dalla tirannia del pensiero plagiato da Mnemosine, riflettevo l’oblio della scrittura, sarà anche stata la contemporaneità di una ricerca sull’autocombustione in Franz Kafka, ad ogni modo un manoscritto non ancora giunto allo stadio, alla misura della revisione, pertanto incompiuto, è scomparso dal proprio posto, mai più ritrovato. L’immagine del manoscritto mai al proprio posto ossia il posto perennemente vuoto ha affascinato il cosiddetto stile.
Figurati.
Ciao.
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Grazie Adamo per aver partecipato a questa discussione, riflessione, indagine…che è partita dalla mia curiosità.
Certo è che il tuo stile di scrittura esce fuori dagli schemi, bisogna ammetterlo: il racconto non si mostra leggero e aperto alla comprensione.
Non so agli altri, a me resta il dubbio, di non saper cosa e “chi” si cela dietro queste tue parole.
A presto
.marta
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Se vai ad un corso … vengo con te… per me è troppo, perdo anche il piacere della lettura in questi casi! Comunque contento lui 😉
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Aspetta Romeo che forse risparmiamo i soldi del corso… 😉
(Vero, si perde il piacere della lettura)
buona giornata 🙂
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#staiserena mi verrebbe da citare! Io sono alla terza lettura e rileggo ignaro! Non conosco questo autore, ma la prosa aulica degli esercizi di stile, per quanto conplessa e intelligente..proprio non se ne scende!
Io sono per le cose semplici quelle che difficilmente lasciano spazi ad equivoci!
Ciao .Marta
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#stoserena Lois ma vorrei capire se sono io ad avere difficoltà o lui troppo “ermetico”. In ogni caso mica semplice mettere in fila parole di questo tipo. Ogni parola che usa ha tanti significati i quali vacillano a seconda della parola che gli si affianca…
Un senso, dico un senso l’avrà pure, no? Oppure gioca…per il gusto di giocare?
(A saperlo)
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Un senso lo avrà pure, ma per pochi eletti e quindi il problema secondo me non si pone 😉
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Quindi …scatta la selezione.
Che fa ride, gioca o sale sul piedistallo?
Scherzi a parte …mi par di capire dalla tua risposta che, quindi, in ciò che scrive c’è un senso? Lo capiranno in pochissimi…ma c’è.
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Gli eletti percepiscono una pluralità di immagini, vada anche per l’eccesso di immagini, sono refrattari alla nominazione. Per comodità di linguaggio gli eletti non sono nominati.
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no.
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Chiarissimo il .no
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Eppure, noto ora..ha scritto pure due e-book…
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ma che c’entra… adesso c’è pure l’autopubblicazione…
😉
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C’entra
nel senso che una persona scrive per essere letta (come minimo..); per essere letta è necessario farsi capire. Presumo, dico presumo, che qualcuno lo capisca… o no? 😀
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beati loro!
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🙂
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adesso vado a leggere, poi ti dico.
Ma, per gusti personali, diffido di chi scrive in modo troppo elaborato…
preferisco i semplici…
Poi… oggi è S. Francesco, no?
Comunque vado.
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Si, oggi é San Francesco il mio sant’uomo preferito. 🌸🌺🌸
Concordo con te che i testi elaborati sono “pesanti” e, in casi come questo oltremodo incomprensibili..
mi sono messa d’impegno eh…ho cercato ogni singola parola, letto i molteplici significati, messi in fila cercando di dare un senso…niente
Prova, fammi sapere 😓
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“Una parola di genere maschile vezzeggia le pieghe delle labbra, in un soffio correlativo al solletico subentra nella divergenza.”
Mi rammarico di essere diversamente adatta a questo stile di scrittura.
Sheraconuninchino
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Al subentra “…la divergenza” sono in crisi. É caduta la minima e fragile comprensione delle parte precedente della frase…
Sono io che non conosco il significato e la storia delle parole?
E ci può stare, anzi è così
Ma può essere che non capisca il senso? Anche minimo?
Boh
.martasalutasheraconunsorriso
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Cara, non vorrei urtare la sensibilità di nessuno azzardo a dire che io prediligo chi con parole semplici riesce a trasmettere sentimenti alt(r)i. E di esempio ne abbiamo moltissimi per fortuna (mia)
sherachestaserasisenteunpo’giùpianoterra
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Non penso che esprimendo educatamente la propria opinione si urti sensibilità …
Nel caso di Adamo credo veramente che ne sia consapevole che il linguaggio scritto che usa é fuori dall’esprimere sentimenti nel modo con cui vengono espressi dalla stragrande maggioranza degli scrittori, o perlomeno, da chi scrive.
Penso sia pronto a ricevere le nostre osservazioni
(Non voglio, al momento, pensare al modo in cui risponderà e se lo farà..)
Scrivendo sul suo blog…la risposta é assicurata, qui non saprei. A me farebbe piacere se intervenisse.
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Oh…mi era sfuggita la frase più importante del commento! Chiedo venia e rispondo con un mega abbraccio!! 😘
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La semplicità della parola prende atto della lettera e ripartisce tanto l’altezzosità quanto l’alterità in una franchigia.
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Oddio, no
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La tua risposta per la quale ti ringrazio mi fa sorridere 😉 cheese!
sheràbientot
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Ciao!! Sono nuova su wordpress. Ti seguo con piacere! Ti va di seguire il mio nuovo blog? Grazie in anticipo, bacio! ❤❤
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Ciao, ben atterrata su wp 🙂
Arrivo
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Grazie di cuore!
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🙂
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…sono sincera….e desolata…ma non ho capito niente…a costo di passar per ottusa…ma è la verità: non comprendo….
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Come ti capisco!!
😊😂😊
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Devo rileggerlo. Volutamente complicato?
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Volutamente. Non c’è altra spiegazione.
Gioca proprio…chissà come parla nel quotidiano?
Si reca a comprare il pane e domanda al panettiere:
“Se interagisce con empatia senza retorica, circumnavigando il postibolo ligneo che trovasi sotto la linea convergente, allunga gli arti superiori con la parte terminale composta da falangi e a stretto giro di mezza rotazione carpiale, estrapola la radice quadrata di semola e avena moltiplicata per la rosetta cilindrica”
Ecco, così
Mentre io avrei chiesto: scusi mi da due rosette e cinque grissini?
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Con i fornitori è consuetudine accennare la licenziosità del linguaggio gestuale.
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A mo’ di mimo? 😀
(seguendo la traiettoria che va dal dito allo scaffale di esposizione?)
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La pantomima che non agguanta la quantità né addita il marchio.
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Se lo indica è preciso alla vista; per il numero ci sono le dita.
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La domanda é: felice di giocare con le parole o arroganza lessicale?
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Lascio rispondere a lui.
(Secondo me lui è felice di giocare con le parole)
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Gente che scrive così non va letta: va ignorata con forza, sperando che il biasimo sia una motivazione sufficiente perché si sforzino di imparare a scrivere in italiano.
Parere personale, ovviamente, se sei in grado di spiegarmi cosa significa quella supercazzola, se c’è un concetto concreto, per favore fallo, così possiamo discutere di idee, e non di rumore.
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Ciao Andrea
Intanto devo dire che si può sicuramente esprimere il proprio parere tranquillamente senza …esagerare
Il blog di Adamo non è un blog trafficato per ovvie ragioni, considerato il suo stile di scrittura.
Io insisto a leggerlo pur non capendoci quasi nulla, tranne forse una volta…in un post.
Sono un pochino cocciuta e, quando una cosa non la capisco, insisto.
Ma la mia domanda è per quale motivo una persona continua imperterrita a scrivere in questo modo?
Evidentemente gli piace. Gli piace talmente tanto che non si cura se viene capito o meno.
Siamo sicuri che ciò che scrive non ha alcun significato?
O siamo noi che non lo capiamo?
Può darsi che tu abbia ragione, ma io vorrei capire e per capire ho bisogno di conoscere: di chiedere prima di “dire”.
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Trame, infatti io ho chiesto se almeno tu avevi gli strumenti per spiegare incontrovertibilmente il testo, ma se neanche tu hai capito il senso del suo post allora possiamo tranquillizzarci: non siamo noi ad essere analfabeti funzionali di ritorno. È proprio un dubbio legittimo, se il post abbia un senso, ma incomprensibile, o se semplicemente non abbia nessun senso (e, copiando il suo stile, consiglierei ai potenziali esegeti di fare anche molta attenzione al rischio dell’apofenia)(Questa frase ha senso! GIURO! 🙂 .
In ogni caso è una pratica da biasimare, perché se una comunicazione è incomprensibile o inutile sicuramente non può esserlo per colpa dei lettori, e se è una scelta precisa dell’emittente, allora è una scelta di generare rumore, segni senza significato, in un mondo che di rumore ne ha già anche troppo…
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Il mio era ed è proprio un dubbio, tant’è che ho pubblicato un post per cercare di capire se fossi io ad aver difficoltà o se invece fosse altro…
Mi fa strano che una persona scriva per non dire, quasi; o dire senza comunicare; alla fine bisogna pur parlare la stessa lingua per condividere.
(Apofenia? – non ti ci mettere anche tu, ora..eh? 😉 )
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Di ritorno da lì. Sono troppo vecchia per certe imprese. Rinuncio. E’ uno smacco, sì. Ma è impresa che supera di gran lunga le mie forze. 😦
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Lascia stare l’età …ohi, le parole sono tutte belle “piene”; accostate l’une con le altre son davvero pesanti…
Pensa che, per capire qualche parola ho dovuto prendere il vocabolario e, niente 😓
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L’incipit è impegnativo. Vado a leggere il resto e poi ti dico se ci ho capito qualche cosa. 😉
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Molto impegnativo 😓😓😓
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