Vita Sognata
di tramedipensieri
Immagine trovata sul web
Attraverso il tuo andare, viandante che sogni, sei arrivato in questo foglio.
Hai scritto “poesia”? Che cercavi? Parole per sognare, forse?
Scrivi nei commenti un numero da 27 a 404 e la poesia vestita di “veli leggeri o veli strappati” ti verrà incontro.
E’ la poesia di Antonia Pozzi:
“che se le Mie parole potessero
essere offerte a qualcuno
questa pagina
porterrebbe il “Tuo” nome”.
Tramedipensieri 
cara Marta, credo di aver letto qualcosa di questa autrice:
Mattino
In riva al lago azzurro della vita
son corpi le nuvole bianche
dei figli carnosi del sole:
già l’ombra è alle spalle, catena
di monti sommersi.
E a noi petali freschi di rosa
infiorano la mensa e son boschi
interi e verdi di castani smossi
nel vento delle chiome:
odi giunger gli uccelli?
Essi non hanno paura
dei nostri volti e delle nostre vesti
perché come polpa di frutto
siamo nati dall’umida terra.
Pasturo, 10 luglio 1938.
Un sereno martedì.
Dora
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Grazie Dora!
…è bellissima….
hai avuto davvero un bel pensiero nello scriverla qua…
buona giornata 🙂
.marta
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L’immagine mi piace tantissimo, non so perché, suggerisce l’idea della maschera, di un’intimità riservata e di chissà cos’altro… buonasera 🙂
(http://angolodiscrittura.wordpress.com/)
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Buongiorno Jessica, vero una bella immagine
grazie del passaggio
.marta
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Idea originale e molto carina .marta 🙂 Se sono in tempo, io tento la sorte con il numero 77!
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Alpe
Sulla parete strapiombante, ho scorto
una chiazza rossastra ed ho creduto
che fosse sangue: erano licheni
piatti ed innocui. Ma io ne ho tremato.
Eppure, folle lampo di tripudio
e saettante verità sarebbero
un volo e un urto ed un vermiglio spruzzo
di vero sangue, Si, bello morire,
quando la nostra giovinezza arranca
su per la roccia, a conquistare l’altro.
Bello cadere, quando nervi e carne,
pazzi di forza, voglion farsi anima;
quando, dal fondo d’una fenditura,
il cielo terso pare un’imparziale
mano che benedica e i picchi, intorno,
quasi obbedienti a una consegna arcana,
vegliano irrigiditi. Sulle vette,
quando la brezza che ci sfiora è l’alito
di vite arcane riarse di purezza
ed il sole è un amore che consuma
e, a mezza rupe, migrano le nubi
sopra le valli, rivelando a squarci,
con riflessi di sogno, la pensosa
nudità della terra, allora bello
sopra un masso schiantarsi e luminosa,
certa vita la morte, se non mente
chi dice che qui Dio non è lontano.
Pasturo, 28 agosto 1929
Mah…spero ti piacia
un caro saluto
.marta
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Eheh diciamo che il caso non è stato particolarmente dolce e clemente con me! 🙂
Un sorriso a te
Andrea
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😦
già….
grazie uguale Andrea di aver partecipato
ricambio il sorriso
🙂
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Posso dire un numero anch’io, in ritardo? 38, i mie anni domani. Belle queste poesie, non conoscevo affatto questa poetessa!
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Meriggio
In questa doratura di sole
io sono
una gemma pelosa
legata crudelmente con un filo di refe
perchè non possa sbocciare
a bagnarsi di luce.
Accanto a me tu sei
una freschezza riposante d’erba
in cui vorrei affondare
perdutamente
per sfrangiarmi anch’io
in un ebbro ciuffo di verde –
per dettare in radici sottili
il mio più acuto spasimo
ed immedesimarmi con la terra.
Milano, 19 aprile 1929
Grazie, spero ti sia piaciuta ti auguro una lunga e bella vita!
ciao
.marta
PS: riporto qui un mio post su di lei: https://tramedipensieri.wordpress.com/2012/11/01/antonia-pozzi-parole/.
Poca cosa la mia…ma sul web troverai tantissimo anche di blog su worpress…molto, molto belli e approfonditi. Grazie
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Molto bella, grazie!
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Grazie a te e ancora Auguri!
un abbraccione
.marta
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Idea carina… poesia bellissima… il 57 va bene?
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Febbre.
Di prima notte
i grilli elettrizzati
a strofinarmi, ad arroventarmi le tempie
e la luna sanguigna
a bollare di spettri rossi
il mio corpo maturo.
Più tardi, la mamma, entrata
camminando piano,
con una fioca oscillante stellina
a farle rosa il cavo della mano:
la mamma che portava una lucciolina
alla sua bimba malata.
S. Margherita, 24 giugno 1929
Grazie Antonio per la partecipazione
buona serata
.marta
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Un bel gioco. Non riesco a tirare fuori un numero perché, in questi giorni, mi piacerebbe qualcosa di allegro.
Un caro saluto.
Nicola
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Grazie del passaggio, non preoccuparti.
E sii allegro per quanto puoi Nicola, aiuta molto.
ricambio i saluti
a presto
.marta
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Caspita che fantastica idea.
Proverei con il numero 211.
un abbraccio 🙂
Affy
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Giardino chiuso.
Come in una fiaba
triste – un altro giardino
si chiude – al margine
della strada –
Restano soli sul colle
i pioppi con le foglie leggère –
le siepi di bosso – le mammole
delle primavere
perdute –
Il bosco dei faggi
si fa tutto ombra
senza raggi
di cielo –
tomba
per gli uccelli
che saranno
morti –
Come in una fiaba
triste – il viandante che porti
per questa strada
la sua
fatica –
vede una fuga di cancelli
chiusi – su l’antica
erta – e imprigionati nel fondo
i castelli
dei sogni ciechi –
13 settembre 1933
Grazie Affy, buon proseguo di giornata
ciao
.marta
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Grazie a te cara Marta per aver trascritto questa poesia che ho molto apprezzata. 😉
un abbraccione
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Insomma è una poesia un pò triste ..ma tant’è…
grazie a te per averla apprezzata:)
un sorriso
.marta
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Che simpatica e bella idea. Mi piace il numero 29
Grazie mille
Baci baci da Mistral
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Primizie di stagione.
L’asfalto del marciapiede
mi strizza innumeri occhiatine lucenti
e gli spruzzi di verde
sulle piante madide
sembrano gialli come scorzetta di limone,
nel grigio arioso.
Nelle botteghe degli erbivendoli,
i rapanelli,
riuniti a squadre come soldatini,
tentano di rompere le righe,
si pigiano sull’orlo delle ceste
per veder di sberliccare qualche goccia
con quel baffetto impertinente
che sprizza su dalla testina rossa;
e certi mazzetti, soli negli angoli,
mi sembrano nidiate di cardellini,
col beccuccio proteso,
zitti in attesa dell’imbeccata.
[segue…]
Ciao Mistra, grazie di aver partecipato
un sorriso
.marta
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99
Buona serata, mia cara Marta!
🙂
gb
E grazie!
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La porta che si chiude.
Tu lo vedi, sorella: io sono stanca,
stanca, logora, scossa,
come il pilastro d’un cancello angusto
al limitare d’un immenso cortile;
come un vecchio pilastro
che per tutta la vita
sia stato diga all’irruente fuga
d’una folla rinchiusa.
Oh, le parole prigioniere
che battono battano
fuoriosamente
alla porta dell’anima
e la porta dell’anima
che a palmo a palmo
spietatamente
si chiude!
[segue…]
ciao gelso, spero ti sia piaciuta che ne dici?…
buona giornata
.marta
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E’ bellissima e…
C’è un qualcosa che, questa mattina, sento forte.
Buon pomeriggio, cara.
gb
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Ciao gelso!
un sorriso…
grazie
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Ciao carissima…che mi stavo perdendooo…per me,47 oppure 72…ti aspetto.Baci Baci..Caterina
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Fuga.
Anima, andiamo. Non ti sgomentare
di tanto freddo, e non guardare il lago,
s’esso ti fa pensare ad una piaga
livida e brulicante. Sì, le nubi
gravano sopra i pini ad incupirli.
Ma noi ci porteremo ove l’intrico
dei rami è tanto folto, che la pioggia
non giunge a inumidire il suolo: lieve,
tamburellando sulla vota scura,
essa accompagnerà il nostro cammino.
E noi calpesteremo il molle strato
d’aghi caduti e le ricciute macchie
di licheni e mirtilli: inciamperemo
nelle radici, disperate membra
brancicanti la terra; strettamente
ci addosseremo ai tronchi, per sostegno;
e fuggiremo. con la piena forza
della carne e del cuore, fuggiremo:
lungi da questo velenoso mondo
che mi attira e respinge. E tu sarai,
nella pineta, a sera, l’ombra china
che custodisce: e dio per te soltanto,
sopra la dolce strada senza meta,
un’anima aggrappata al proprio nome.
Madonna di Campiglio, 11 agosto 1929
Ciao Caterina a pag. 72 questa, ti aspettava 🙂
grazie per aver partecipato
spero ti sia piaciuta…
un sorriso
.marta
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Bellissima molto profonda sembra avermi letto nell’anima che fatica ad uscire da questo ….viale ombrato che non lascia filtrare il sole e fatico a lasciarmi dietro il freddo dell’inverno.Bellissima idea la tua cara dolce Marta sempre sensibile e predisposta alla gentilezza.Grazie Marta…felice serata,un grande abbraccio.Caterina
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Grazie
…grazie a te! 🙂
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Baci baci Marta :))
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Quasi quasi me la dedico, sembra che mi caschi a pennello …
Un abbraccio
Giancarlo
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Se me lo consenti Te la dedico molto volentieri 🙂
un sorriso
.marta
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Ma che bella idea! 😀
Io dico… 212
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Per un cane.
Sei stato con noi per undici anni.
Una sera siamo tornati:
eri disteso davanti al cancello,
il muso nella polvere della strada,
le zampe già fredde, il dorso
tiepido ancora.
Ora sei tutto
nella buca che ti abbiamo scavata.
Ma gli undici anni
della tua umile vita,
il gemere
per ognuno che partiva,
il soffrire di gioia
per ognuno che ritornava
– e verso sera
se qualcuno
per una sua tristezza
piangeva
tu gli leccavi le mani:
lo guardavi
e gli leccavi le mani –
oh, gli undici anni
del tuo muto amore
tutto qui
sotto questa terra
sotto questa pioggia
crudele?
[…segue…]
E’ triste, perchè lo è, ma è piena d’amore
spero di ti sia piaciuta
grazie mille!
ciao
.marta
,
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Ma che dolcezza…
autentica!
Grazie mille Marta
e un bacio grande per la pazienza di trascriverla per me :*
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E’ stato un piacere, grazie a te!
buona giornata
.marta
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Per me è un piacere trascrivere qui le poesia di Antonia, è un rileggere parole amate.
Nessuna fatica le mie dita _tutte_ volano sulla tastiera, battono tasti che non guardo.
Non fatevi problemi.
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ciao Marta, io proverei il 56! 🙂
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Lampi
Stanotte un sussultante cielo
malato di nuvole nere
acuisce a sprazzi vividi
il mio desiderio insonne
e lo fa duro e lucente
come una lama d’acciaio.
S. Margherita, 23 giugno 1929
A pag. 26 ho trovato questa, che ne dici?
buona giornata
.marta
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Dico che mi ricorda una sera di giugno, forse il novantanove, io e mio padre alla finestra a Santa Margherita Ligure e guardavamo il temporale un forte temporale estivo, mi ricordo, si, un bel ricordo.
grazie, incredibilmente azzeccato…
grazie Marta, buon inizio settimana, Vanni 🙂 🙂
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Davvero?…grazie a te! 🙂
Bella condivisione Vanni, contenta di aver contribuito al ricordo…
ciao
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grazie! ciao, un abbraccio 🙂
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🙂
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caspita Marta cos’hai trovato! 🙂
se non sei troppo stanca ti dico 404 e, se fosse già stato scelto, vai indietro di uno e, se fosse già stato scelto, vai ancora indietro di uno,…
un abbraccio.
Lud
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Abbandonati in braccio al buio
monti
m’insegnate l’attesa:
all’alba – chiese
diverranno boschi.
Ardeò – cero sui fiori d’autunno
tramortita nel sole
Pag. 402
Grazie Ludmilla, spero ti sia piaciuta
Nessuna stanchezza, mi piace!!
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wow! mi abbandonerò in braccio al buio 😉
grazie Marta
buon inizio settimana.
Lud
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Buon inizio anche a te 🙂
ciao!
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47,
mi piace la poesia della Pozzi e pure la tua bella idea 🙂
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Scampagnata
(parte III)
Accanto a me, al ritorno,
un fascio di serenelle,
abbandonate al vento della macchina in corsa,
a crollare convulsamente le corolle e il fogliame,
come in un riso sfrenato,
sulla mia vana malinconia.
Milano, 1° Maggio 1929
Grazie willy
buona domenica 🙂
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Grazie . Marta 🙂
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Grazie a te per aver partecipato 🙂
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101 ecco
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Che avete con questo numero? 😉
Ciao Pino è già stato chiesto…puoi cambiare numero?
grazie…
ciao
.marta
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321
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Voli
Pioggia pesante di uccelli
su l’albero nudo:
così leggermente vibrando
di foglie vive
si veste.
Ma scatta in un frullo
lo stormo,
l’azzurro Febbraio
con la sera
sta sui rami.
E’ gracile il mio corpo,
spoglio ai voli
dell’ombra.
19 febbraio 1935
Ciao Pino, spero ti sia piaciuta
grazie 🙂
.marta
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OH, una magia ! 22
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Ciao, mi spiace dirtelo ma a pag.. 22 c’è la nota biografica le poesie iniziano da pag. 27. 🙂
dai, “dici” un altro numero
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Regalami tu una poesia.
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Non posso, anche volendo…non saprei quale scegliere 😦
quindi riporto una sua citazione di pag. 22, non è una poesia ma senti un pò che dice a proposito della lingua tedesca:
“[…] lingua tedesca, la più splendente, più spietata costruzione razionale geometrica che si veda sulla terra. E nelle poesie nelle fiabe dolce come un rumore di foglie. Io ne sono innamorata: vorrei parlarla e leggerla dal mattino alla sera e più difficoltà incontro, più mi ostino a carcare di vincerle […]”
Bozzi, 24 agosto 1936
Spero ti sia piaciuta uguale. Coincidenza vuole che da più parti io legga questo apprezzamento sulla lingua tedesca, davvero singolare questo. Scusa questo mio appunto…ma per me è davvero sorprendente.
buona domenica
.marta
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Si, hai ragione, da parecchio tempo la penso come te: sono innamorato della lingua germanica. Non ricordo chi lasciò detto che è musica parlata, o una cosa del genere. Grazie amica cara.
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Davvero ti è piaciuta?
sospiro, pensavo non ti piacesse…
grazie
buona giornata
.marta
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Oh, perbacco. che mi stavo perdendo?
Presto presto… Mhmm…
403?
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L’operaio delle luci
E sempre queste travi e questa polvere.
A volte
la tela ruvida dello scenario
si gonfia – accanto
alle mie mani, al mio viso.
Quando è stretta la scena
-una camera da letto-
la tela allora va distante:
c’è aria
qui intorno al mio quadrante
d’interruttori bianchi e neri.
Una sera
ho guardato dall’orlo del sipario:
c’erano siepi pallide di volti
come pani crudi
in attesa nel forno di velluto.
Stanotte dovrò spegnere le luci
a metà della scena d’amore:
arrossiranno
laggiù le facce smunte, continuando
sole in mezzo al frastuono
il desiderio di quel che non s’avvera.
Mi passerà vicina, calda, bianca,
abbrividendo con spalle nude
all’aria dei ventilatori:
credo
che sarà verde stasera la sua veste.
(n.d.)
grzie Francesca, spero ti sia piaciuta 🙂
ciao
.marta
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Oh, sì. Tantissimo. Tantissimo.
:-*
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🙂
son contenta…
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Qui le ho trovate recitate: http://www.donnediparola.eu/index.php/letture/poesia/84-tra-arte-e-vita-antonia-pozzi-poeta-1912-1938.html
Grazie ancora e buona fine settimana
🙂
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Wow!
Che bello, grazie!
…nella rete c’è proprio di tutto…. 🙂
ho visto che è elencato anche il testo in mio possesso….grazie mille!
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C’è proprio tutto, o quasi, è vero.
Ciao ciao 🙂
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Link parcheggiato nei preferiti, grazie ancora 🙂
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Che meraviglia!
🙂
gb
Buona domenica!
Dico 101!
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..meraviglia si, tutti a scegliere il 101! … 🙂
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27
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Ma scherata di peschi.
Stanotte i peschi
si son passati la parola
per mascherarsi capricciosamente
e stamattina son sbucati da ogni muro,
pavoneggiandosi,
come bimbette in un giorno di festa
si fossero annodate le treccioline striminzite
con dei bei nastri rosa, sfavillanti.
Sorrento, 2 aprile 1929
Ciao Giampiero, grazie
buon fine settimana
.marta
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Grazie a te: veramente deliziosa
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Contenta ti sia piaciuta, grazie.
🙂
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33
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Tramonto corrucciato.
Il sole
chino sul grembo della montagna
con tensione
grifagna
sembrava un occhio stupefatto d’arancione
cigliato
di raggi e lame vivide
sotto un copracciglio corrucciato
di nubi livide.
Milano, 14 aprile 1929
Ciao Michele
grazie di esserci
un sorriso
.marta
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Meraviglia assoluta. Grazie a te e buon domani
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Buona domenica Michele, contenta ti sia piaciuta 🙂
ciao
.marta
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contentissimo di averla letta.
ciao e buon domani.
M.
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Grazie Michele
buon inizio settimana
.marta
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Anche a te
"Mi piace""Mi piace"
🙂
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non rispecchia il mio stato (per fortuna) ma è bella, molto bella…e mi piace molto questo tuo “gioco”! bellissima idea!
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Vero, per fortuna..non so.
Però mentre la scrivevo “vedevo” quasi, quasi eh…paesaggi naturali, non so…
grazie di aver giocato
ciao
.marta
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329
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“Si faceva tua carne
il respiro
nel chiamarti a nome.
Per immense foreste camminammo:
i muschi
racchiudevano l’orma del tuo piede.
Foglie di quercia
ai capelli
furono piccole mani
alate di sole.
Ma a riva d’invernali fiumi
c’è sconosciuta
quest’alba:
la voce varca grigie onde
senz’echi,
gli aliti in nebbia rappresi e dissolti
ci consumano gli orli del tuo viso.
5 maggio 1935
ciao CafèAfrica
grazie di aver partecipato 🙂
spero ti sia piaciuta…
.marta
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Splendida poesia!
Grazie, Marta!
❤ ❤ ❤
gb
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…son tutte le belle….
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Eccellente, aulica! 105!
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“Sospingo una delle grevi porte
e mi cade alle spalle
la furia del meriggio ventoso.
A lenti passi m’inoltro,
bevendo l’ombra improvvisa
in lunghi battiti
delle palpebre stanche:
suonano i passi come morte cose
scagliate dentro un’acqua tranquilla
che in tremulo affanno rifletta
da riva a riva
l’eco cupa del tonfo.
Remiga la tristezza ad ancorarsi
in golfi arcani
d’oscurità profonde;
remiga per un mare favoloso,
ove sono i pilastri
tronchi d’una subacquea pineta,
viva e fitta così,
per lontananze senza confine….
[segue…]
Milano, 3 marzo 1931
Ciao Osvaldo
grazie di aver partecipato
buon proseguo di giornata
.marta
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Grazie per la poesia di Antonia Pozzi. Mi piacerebbe conoscere anche il suo titolo se è possibile.
Ciao Marta, buon pomeriggio.
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Oh, scusa…certo!
Il titolo è “In riva alla vita”.
🙂
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101, mia cara!
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“Ritorno per la strada consueta,
alla solita ora, sotto un cielo invernale senza rondini,
un cielo d’oro ancora senza stelle.
Grava sopra le palpebre l’ombra
come una lunga mano velata
e i passi in lento abbandono s’attardano,
tanto nota è la via
e deserta
e silente.
Scattano due bambini
da un buio andito
agitando le braccia:
l’ombra sobbalza
striata da un tremulo volo
di chiare stelle filanti.
Gridano le campane,
gridano tutte
per improvviso risveglio,
gridano per arcana meraviglia,
come a un annuncio divino:
l’anima di spalanca
con le pupille
in un balzo di vita….
Milano, 12 febbraio 1931
Grazie Bakanek0, grazie
ciao
.marta
(spero ti sia piaciuta questa poesia si trova a pag, 101 del libro “Poesia che mi guardi” di A. Pozzi)
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Non solo mi è piaciuta, ma la trovo in grande sintonia con le atmosfere di cui anch’io scrivo.
Destino?
Grazie a te, questa è una bellissima idea!
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Io non ho voluto scriverlo, ci credi che mentre andavo avanti nella scrittura sorridevo??
Anche le altre vedo che un poco riflettono il vostro stile\essere\sentire…
Non so…se è destino.
Oggi volevo giocare un poco anche se, capisco che le poesie della Pozzi a volte, sono molto tristi…
grazie
un sorriso
.marta
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Un gioco che sta riuscendo a meraviglia, dunque! ^_^
La tristezza è una corda che suona note poetiche.
A te un abbraccio
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Grazie ancora, ciao 🙂
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Bak, credimi!
Sopra io ho scritto 101!
Ora vedo che tu hai indicato 101.
Strane combinazioni!
Sarà il fatto che siamo due gatti?
Che ne dici?
🙂
gb
Marta cara, la vita è ben strana!
Ti abbraccio
gb
Grazie!
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Poesia davvero bella!
🙂
gb
"Mi piace""Mi piace"
🙂
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Ciao gelso, si la vita è un bel pò strana 🙂
Scegli un altro numero gelso…
un caro saluto 🙂
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75…
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“Afferrami alla vita,
uomo. La cencia è stretta.
E l’abisso è un risucchio spaventoso
che ci vuole assorbire.
Vedi: la falda erbosa, da cui balza
questo zampillo estatico di rupi,
somiglia a un camposanto sconfinato,
con le sue pietre bianche.
Io mi vorrei tuffare a capofitto
nella fluidità vertiginosa;
vorrei piombare sopra un duro masso
e sradicarlo e stritolarlo, io,
con le mie mani scarne;
strappare gli vorrei, siccome a croce
di cimitero, una parola sola
che mi desse la luce. E poi berrei
a golate gioiose il sangue mio.
Afferrami alla vita,
uomo. Passa la nebbia
e lambe e sperde l’incubo mio folle.
Fra poco la vedremo dipanarsi
sopra le valli: e noi saremo la vetta.
[segue…]
ciao
spero ti sia piaciuta, si trova a pag. 75 del libro “Poesia che mi guardi” – Raccolta di poesie di A. Pozzi.
grazie, davvero grazie.
.marta
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ma sono iooooooooooooooo!
Grazie, marta!
Che bel gioco!
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🙂
…ci pensavo sai, mentre la scrivevo..
"Mi piace""Mi piace"
🙂
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Il nome del desiderio e’ sempre presente in ognuno di noi,ma difficilmente sappiamo pronuncialo bene.
Un abbraccio
Giancarlo
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Vero Giancarlo…
…. Non scrivi un numero?
Temo di non essermi spiegata bene 😦
Se scriverai un numero dal 27 al 404 io ti scriverò qui una poesia della Pozzi
Se ti va..naturalmente…
Ciao grazie
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313 L’auto storica di Paperino…..
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Un destino.
Lumi e capanne
ai bivi
chiamarono i compagni.
A te resta
questa che il vento ti disvela
pallida strada nella notte:
alla tua sete
la precipite acqua dei torrenti,
alla persona stanca,
l’erba dei pascoli che si rinnova
nello spazio di un sonno.
In un suo fuoco assorto
ciascuno degli umani
ad un’unica vita si abbandona.
Ma sul letto
tuo andar di fiume che non trova foce,
l’argenteo lume di infinite
vita – delle libere stelle
ora trema:
e se nessuna porta
s’apre alla tua fatica,
se ridato
t’è ad ogni passo il peso del tuo volto,
se è tua
queste è più di un dolore
gioia di continuare sola
nel limpido deserto dei monti
ora accetti
d’esser poeta.
13 febbraio 1935
Ciao Giancarlo, spero ti sia piaciuta 🙂
buona giornata
.marta
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si , mi è piaciuta, quasi mi si addice….
Un abbraccio
Giancarlo
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…. considerando il periodo… magari
ricambio l’abbraccio
.marta
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