Visioni di Carta

di tramedipensieri

La poesia dell’invisibile

Giuseppe Carta

Giuseppe Carta

Giuseppe Carta nato a Banari da sempre divide la sua esistenza fra la Sardegna e Genova, sua città d’adozione, dove negli anni ottanta ha inizio la su attività espositiva con una serie di mostre personali e collettive. Negli anni novanta il ritorno al suo paese di origine, coronato dal successo di pittore dopo aver provato tante vie, fra cui quella della musica: dieci anni di conservatorio, organista di chiesa, un amore trascinante per gli strumenti. Da allora ha esposto in tutto il mondo, da Parigi a Londra, da Gand a Ginevra, da Basilea a New York, e in Italia.

Giuseppe Carta

Giuseppe Carta

Con pennelli da miniaturista riproduce le trasparenze robuste del vetro e quelle più leggiadre del cristallo, lo stato lieve dell’aria e il suono fermo della luce.
Lo fa in composizioni sontuose, con bicchieri dispiegati su tavole lussuosamente imbandite, o in inquadrature di natura più rustica, dove i vetri si affastellano all’interno di ruvidi canestri di vimini o nei cassetti profondi di vecchi canterani.

Una semplice natura morta può diventare magia.

Giuseppe Carta

Giuseppe Carta

Così per Carta, quando giri nella sua casa è inevitabile ammirare la sua collezione di bicchieri antichi, quando volgi lo sguardo su di un’opera, il bicchiere dipinto diventa altro, la luce esalta le ombre e non sai più da che cosa sei attratto. Si crea in chi guarda una illusione ottica e una visione della realtà artificiosa in quanto l’artista rappresenta la propria visione con tale precisione e fedeltà da renderla più vera del vero.

Giuseppe Carta Artista

Giuseppe Carta Artista

Prisma di vetro
stelle racchiuse
unione di luce

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