La cupola

di tramedipensieri

La cupola

Casa di Michelangelo Antonioni, Costa Paradiso – Arch. Dante Bini.

Siamo in Costa Paradiso, un enorme villaggio turistico esteso per chilometri, simbolo del turismo d’élite ma anche di speculazione edilizia e stravolgimento del paesaggio. Le costruzioni paiono soffrire questa accusa, e si mimetizzano, sembrano scogli sulla terra: tanto verde, pietra e colori locali, strade che seguono il pendio, un traffico ordinato e tranquillo. Tutto sorvegliato e organizzato anche durante l’inverno, con la manutenzione che non si ferma mai.

La cupola

 

Ma qualcosa non si mimetizza affatto.

All’estremo settentrionale dell’insediamento, al termine di un dedalo di vie con davanti solo la macchia e il golfo dell’Asinara, due oggetti non identificati spiccano nel contesto, dalla strada come dal satellite. Due cupole di cemento che ricordano un’esposizione internazionale o una metropoli futuristica, ma sono atterrate in un villaggio turistico mediterraneo. A vederle così grigie, trascurate e vuote, si pensa subito a un ecomostro, persino a un abuso, qualcuno invocherebbe le ruspe magari davanti alle telecamere. E allora come mai quest’opera dimenticata è ancora studiata nelle università di tutta Europa, e persino i giornali stranieri ne denunciano la rovina?

Terrazza vista mare

Terrazza vista mare

Perché la grande villa abbandonata era dell’acclamato regista ferrarese Michelangelo Antonioni. E non ha mai cercato di nascondersi, perché rappresentava il progresso e fu costruita, per impressionare e conquistare la sua compagna Monica Vitti, dal vulcanico Dante Bini, giustamente noto come l’architetto delle bocce o l’architetto delle piramidi.

Da Sardegna Abbandonata