Manco morta.

di tramedipensieri

Il forcone

Mia nonna, per dire, conservava i soldi per “mangiare” da una parte e i soldi per “vestirsi” dall’altra. Era una donna che proveniva dall’orrore della guerra e sapeva benissimo come si dovevano soppesare le priorità. Dunque i soldi per la cena non si mischiano con quelli per le cravatte.

Non si deve fare.
Non si può dire “ma lo fanno tutti” o provare piccoli e indegni sotterfugi: “d’altronde anche l’uovo di pasqua è un modo per vestirsi”.
Non è così. Non serve raccontare che la colpa, in fondo è delle leggi, dei regolamenti. Perché ci sono leggi e regolamenti scritti da quelle stesse persone che non rispettano ciò che scrivono. Ed è questo il primo grande, imperdonabile errore.

Questi signori non sono Stato, non riescono ad essere Stato, non possono comprendere i passaggi etici perché non capiscono “i fondamentali”, quelli di mia nonna: mai dividere i soldi dei vestiti da quelli per mangiare.
C’è una visione completamente distorta della realtà quando questi signori non comprendono di aver utilizzato i denari pubblici per fini esclusivamente privati.

Questi signori, in fondo sono figli di quello che Pasolini chiamava il sotto-Stato, il sottogoverno arcaico, un rimasuglio di un regime spregiudicato, cinico, agile che continua, terribilmente, un disegno ormai insopportabile. Mia nonna avrebbe chiamato questi presunti “onorevoli” “pedidores” ovvero piccole persone inette, poco inclini a comprendere la differenza tra i soldi per mangiare e quelli per vestirsi. Cosicché li avrebbero trovati con i cappotti d’estate e mangiando la pasta al sugo laddove serviva del burro o della verdura.Completamente fuori luogo e fuori tempo massimo. La smettessero almeno di giustificarsi. Tanto nonna (da lassù) mica è disposta a crederci.

Manco morta.

G. Cassitta