La giustizia
di tramedipensieri
Si potrebbe dire che il potere è maschio, la giustizia femmina. Perché la costanza di questa visione ideale? Una costanza, oltretutto, platealmente contraddetta dalla realtà. Tra le funzioni pubbliche, l’amministrazione della giustizia, per secoli e secoli, è stata riserva maschile (una riserva caduta, per esempio in Italia, solo nel 1963).
Forse, le figure femminili, come Antigone contrapposta a Creonte, rappresentano con evidenza l’idea dell’equilibrio dei rapporti che si svolgono nella natura sociale e biologica, con i suoi cicli, le sue armonie, anche dolorose, e le sue composizioni e decomposizioni, mentre le immagini maschili sono piuttosto quelle della forzatura, della dissonanza e della dissociazione.
Gustavo Zagrebelsky
Scusami, mi è partito prima il commento senza un saluto.
Ti auguro una buona serata, Marta!
Con un sorriso
gb
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Ormai, buon sabato…
vista l’ora..
grazie
un abbraccio
.marta
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Eccomi, cara Marta, con una mia riflessione.
La rappresentazione femminile della giustizia deriva dal matriarcato proprio delle civiltà più antiche, che si fondava sul culto della dea madre. Themis, la dea della giustizia, ancora esprime questo residuo di società matriarcale. Questo potere femminile rimane poi nel potere di interpretazione della realtà da parte della Pizia, in una cultura maschilista come quella greca, ma scompare nell’amministrazione della giustizia che è affidata al re e, successivamente, ai suoi delegati. Nel medioevo in Occidente sono i feudatari a giudicare e condannare. Questa concezione feudale del potere giudiziario si sta ammorbidendo solo ai nostri giorni, senza che peraltro vi siano evidenze di un miglioramento del funzionamento delle istituzioni. Purtroppo, se una società è malata, ingiusta o sostanzialmente ignorante, non si risolve il problema con un cambiamento di genere. Maschi e femmine sono ugualmente coinvolti da pregiudizi culturali, dallo spirito del tempo, che dovrebbero essere assenti dalla giustizia, ma che nella realtà hanno sempre gravato sull’attività giudiziaria, in ogni momento della storia umana.
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Interessantissima questa tua riflessione: il culto della dea madre….e poi con il tempo si è andata a consolidare la figura femminile come detentrice della saggezza, sensibilità, armonia, comprensione, insomma un’apertura ed un giudizio “materno”. Almeno prima del mondo Greco, no…? Perchè poi scompare. Dopo di chè l’amministrazione vera e propria della giustizia passa ai maschi fino ad arrivare ai giorni nostri dove si vede un piccolissimo spiraglio…
Il cammino è ancora lungo…
Quindi di tutto questo percorso resta il simbolo che è quello rappresentato dalla figura femminile…
Grazie Gelso…:)
Gentile come sempre !
un sorriso
.marta
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Un sorriso, Marta!
Che bella l’immagine sopra “Lo scritto non arrossisce.”!
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Grazie Gelso…ogni tanto la cambio.
son contenta ti piaccia..
Ricambio il sorriso
.marta
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Per quanto ne so, la vergine Astrea (poi assimilata a Dìke) per i Greci era la prima dea della Giustizia. Figlia di Zeus e Temi, volle scendere dal cielo sulla terra e ci restò durante l’età cosiddetta “dell’oro”, in cui gli uomini non conoscevano la guerra e la natura procurava loro il cibo spontaneamente; poi però, avvilita dalla montante cattiveria degli uomini, salì di nuovo tra gli dei dell’Olimpo e Zeus la trasformò nella costellazione della Vergine.
Per cui ci vedo due qualità peculiari a spiegare il tutto: la non corruzione e la sensibilità, qualità necessarie per (ri)portare equilibrio ed armonia, scopo della giustizia.
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Ciao Davide,
molto interessante.
Quindi gli uomini prima di allora non conoscevano la guerra, niente litigi e nessuna necessità di un super partes per risolvere controversie.
Vorrei capire meglio.
Astrea scese dal cielo e restò sulla terra in un’ètà pacifica, praticamente fino a quando “avvilità dalle montagne di cattiveria dell’uomo”. Quindi: non c’era cattiveria dal momento in cui, gli uomini divennero cattivi lei risalì tra gli Dei.
Lei si era forse stancata di dover calmare gli animi?
Tu pensi che da questa figura femminile che si consolitò la simbologia della Giustizia sino ai nostri giorni?
Pensi che sia per queste peculiarità che il simbolo della Giustizia sia al femminile?
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Parto dalle ultime due e rispondo sì ad entrambe.
Per quanto riguarda la prima credo sia un po’ diverso nel senso che, stanca del fatto che il suo operato veniva frustrato dalla testardaggine umana (dopo l’età dell’oro venne l’età del bronzo e poi quella del ferro con progressivo incremento della violenza), preferì a un certo punto lasciare che ci arrivassero da soli dato che non l’ascoltavano più.
Dovrei cercare un po’ di fonti (Esiodo e Ovidio mi pare ne parlino espressamente) ma credo sia grosso modo così.
ciao
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Grazie, mi hai dato altri spunti di riflessione…
buona serata
.marta
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La riflessione di Zagrebelsky mi piace. La figura femminile vista come tendenza all’equilibrio, alla mediazione per trovare accordo, armonia d’intenti. E’ un’interpretazione che mi convince 🙂
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Anche a me convince: già di per se la rappresentazione femminile è espressione di equilibrio ed armonia. Comprensione, anche.
grazie
.marta
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Volevo solo salutarti, Marta cara!
Ritorno dopo!
Hai postato qualcosa di molto valido!
A presto!
Ti abbraccio
gb
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Mi interessa molto l’argomento!
Mi rigurda da vicino!
🙂
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Davvero…?
Be’ son contenta….
ciao
.marta
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Ci conto Gelso…vorrei conoscere la tua opinione…
un caro saluto
.marta
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Contaci, Marta!
Contaci!
Ora è troppo tardi
Gustavo Zagrebelsky è un giurista italiano, giudice della Corte costituzionale per un certo periodo, saggista e scrittore.
Queste sue parole sono belle.
A presto!
Ti abbraccio, Marta!
gb
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🙂
grazie Gelso…
a presto
un sorriso
.marta
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Ciao Marta, non so darti risposte sicure: già nell’era egizia la Giustizia era la dea Maat, che incarnava l’ordine cosmico ed era generatrice, madre e figlia. Giustizia aveva un significato più profondo, di completezza e di creazione.
Che ne pensi?
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Anche io ho trovato queste info..
Fin’ora ho navigato cercando di trovare delle risposte, almeno delle indicazioni precise. Niente.
Ci sono tante notizie che riguardano la simbologia legata agli oggetti: bilancia, spada, benda negli occhi etc…ma non del perchè sia una donna a rappresentarla…
continuo a cercare…perlomeno a leggere per poter fare una ipotesi.
grazie
buona serata
.marta
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Difficile la domanda…
Secondo me ci sono tante risposte quante rappresentazioni.
C’è anche la giustizia maschile (Dio) e quella femminile a volte assume tratti androgini come nell’immagine che hai pubblicato… la questione meriterebbe di sicuro una riflessione molto più consapevole e arguta di quelle di cui sarei capace!
🙂 Buon pomeriggio Marta
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E’ una domanda che mi son posta qualche anno fa…e non ho trovato risposta.
La cerco ancora…e ora lascio a voi fare anche delle ipotesi in base alle vostre conoscenze e\o alla vostra logica…così per trovare insieme una risposta.
Addirittura, in un link ci si pone la domanda se Dio non sia per caso femmina….Dio è un nome, non ha genere…dio è amore. Insomma mi son dovuta leggere tutto il link per confondermi ancora di più le poche idee, buone, che pensavo di avere…
buona serata
.marta
La “caccia” continua.
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bella domanda
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Terribile….e per poter rispondere non riesco ad essere obiettiva: e faccio delle ipotesi prettamente femminili…del tipo: “mettiamo a rappresentare la giustizia una donna ma, di fatto, ce ne occupiano noi uomini…”. Troppo elementare e abbastanza semplicistica….
…
vediamo… un pochino…
buona serata
.marta
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bella domanda, marta.
Sarà che la donna, da sempre, è stata chiamata per raccogliere, e dunque giudicare cosa raccogliere e cosa no, mentre l’uomo se ne andava spavaldamente a caccia. Colpiva, poi valutava il colpito.
Non poteva certo perdere tempo a giudicare prima, no?
bah…non so.
La donna deve ponderare, valutare. Il tutto con calma. Sapendo aspettare il tempo giusto.
La capacità di attesa è biologicamente donna.
Te lo immagini un uomo che aspetta nove mesi prima di vedere il suo “prodotto”?
Non ce la farebbe mai!
La giustizia necessita di calma. Di saggezza. Di magnanimità.
Di grandezza.
E l’uomo, in genere…è così “piccolo”!
(quasi tutti!)
Ecco.
Che ne dici tu?
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Concordo soprattutto quanto dici nella prima parte del commento: L’uomo andava a caccia, per dire, e se aveva avuto problemi con un altro cacciatore tornava a casa e la madre o la moglie…ascoltava le ragioni di entrambi ed esprimeva un “giudizio” al di sopra delle parti.
E questa mi sembra una buona motivazione.
Interessante il discorso dell’attesa 😉 e non solo perchè la natura li ha “graziati” dalla gestazione (….) ma forse per un fatto ormonale…
dipendesse da loro…farebbero a botte all’istante..
Grazie
La strada continua
buona serata
.marta
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buongiorno, marta….
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Buongiorno, cara poetella…
Aria frizzantina al mattino
ci vorrebbe una bella passaggiata, mare o campagna…
ahhhh
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bella domanda, non so…la giustizia è anche una carta dei tarocchi, un arcano maggiore, rappresentato dal numero 8, simbolo dell’infinito…
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E’ una domanda che “rode” da tempo nella mia testa.
Da sempre la giustizia è stata appannaggio degli uomini. Solo, forse, nella società celtica la donna godeva di uguali diritti dell’uomo…ma non sono certa nè della rappresentazione che davano alla giustizia, nè se fossero solo gli uomini ad amministrarla.
Mi propongo di approndire…giusto per..
Grazie del passaggio Carla
buona serata
.marta
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Grazie a te 🙂 facci sapere cosa scopri…
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Beh…le mie sono domande…ma vorrei riuscire a capirlo anche attraverso i vostri pensieri. Sarebbe per me una gran bella cosa venirne a capo.
Con una domandina apparentemente “banale”…mentre rifletto penso così a tanti episodi piccoli e grandi, momenti storici, popoli, usi e costumi e dinamiche comportamentali non da poco che son confusa già di primo mattino >_<
Un silos pieno di domande…
E le risposte, mi accorgo…sono fragili.
buona giornata
.marta
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non è una domandina semplice Marta, le risposte sono fragili per quello, anche per rispetto al tema che è piuttosto complesso…
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Eggià…
con i miei limiti, poi….
grazie della comprensione
un sorriso
.marta
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va là che sei una volpe, il tema è interessante, indagherò anch’io…buon week-end, ciao Marta 🙂
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🙂
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…segnalo un saggio bellissimo del grande James Hillman “Ananke (Necessità) e Atena”…Atena cura anche l’amministrazione della giustizia: “A differenza di Era e Artemide, a cui nel culto greco non ci si rivolgeva mai con l’appellativo di madre, Atena era chiamata Madre…una madre vergine senza figli…la maternità qui si rivolgeva alla protezione di confraternite secolari, non religiose (scienza, finanza, politica, commercio, libere professioni)…Quando l’anima è analizzata da un’ottica istituzionale o accostata a un potere convenzionale, la prospettiva all’opera è quella di Atena”…L’arte di Atena è quindi l’intreccio, mettere insieme tutti i fili…una dea fondamentale…ciao tramedipensieri 🙂
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Atena tra tutte le dee è quella che da sempre mi ha affascinato.
Nata adulta dalla testa Zeus: La dea della guerra nata con indosso l’armatura.
Una dea che per Zeus avrebbe dovuto sostituire quel figlio maschio desiderato.
“L’espropriazione maschile del parto esprime la possibilità di controllare la potenza generatrice posseduta dal corpo femminile. Nella realtà della vita quotidiana questa vocazione si esprime attraverso la ricerca e la costruzione di una capacità giuridica esclusivamente esercitata dal padre e che non lascia nessuno spazio o margine alla donna.”
Intreressante il profilo di Atena di questo saggio di Hillman che cercherò di “catturare” alla prima occasione 😉
Quindi la sua mancata “maternità” faceva si che fosse “dirottata” alla protezione – materna – di confraternite.
Grazie Carla…
piano piano
prende forma, si delinea piano piano
la risposta…
buona serata
.marta
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Grazie a te…sì da Hillman si impara sempre qualcosa, un uomo di una intelligenza straordinaria…Buona serata 🙂
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Questo tuo messaggio s’era un pò perso nel fondo….perciò il ritardo nel risponderti…scusa.
Di Hillman ho letto solo “La forza del carattere” libro per me illuminante. Mi ero ripromessa di acquistarne altri…ma, evidentemente sono stata distratta da altri autori.
Concordo sulla sua intelligenza ma soprattutto, per quanto mi riguarda, una scrittura semplice non articolata…questo mi permette una lettura spedita….
buona giornata Carla
e buon inizio settimana
grazie
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il saggio in questione non è proprio di lettura scorrevole, perché contenuto ne “La vana fuga degli dei”, sulla paranoia…e a volte certi temi hanno bisogno di più tempo per essere assimilati…buon lunedì, ciao Marta 🙂
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Ah…ecco, allora sono stata “fortunata” a trovare il libro e l’argomento adatto alla mia capacità…
ari-buongiorno
ciao Carla 🙂
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…questo è più un mattoncino, interessante ma impegnativo…era un avvertimento, tutto qui, ari-ciao
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🙂
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eeeh, forse perchè la donna rappresenta la bellezza e la grazia (o almeno così fu ;)) qualità che non possono prescindere dalla giustizia.
p.s.: ma che belle domandine interessantiii !
tornerò a sbirciare le altre risposte. 🙂
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Eh…no, eh…. non mettiamoci in mezzo la bellezza altrimenti è finita
….siamo seri, su 😉 …..
ri-torna…
…io sarò ancora in cammino….
grazie
buona serata
.marta
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La domanda di cui mi piacerebbe conoscerne la risposta è:
Perchè la Giustizia viene rappresentata da una figura femminile?
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Forse perché la donna genera vita, e alla nascita non siamo ancora “corrotti” e tutto sembra giusto e bello
Abbraccio
Mistral
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Pensavo proprio ieri del perchè ci fosse necessità della giustizia, da cosa è nata l’esigenza. La risposta elementare penso…da un litigio.
Qual’è stato il primo litigio della storia?
Il giudice primordiale?
Il primo delitto?
La prima disobbedienza?
Si può far riferimento alla religione con Adamo ed Eva disubbidienti.
La prima “punizione divina” data da Dio. (questo ci racconto e forse, è. (…)
Un Dio (maschile) che giudica e punisce.
Ma Dio non è amore?
Vedi? divago…
e scrivere questi pensieri così, quasi alla rinfusa, non è come pensarli e cercare risposte.
E ad una domanda, subito un’altra ed un altra ancora…
Caino che uccide Abele.
Chi ha punito Caino?
Dio (che sappia io, eh…ascolto volentierissimo chi conosce meglio la storia…) punisce Adamo ed Eva ..ma Caino?
Punisce pure lui?
Ad un certo punto della della creazione dell’uomo e della donna “costoletta” (….) nascono due figli maschi.
C’è solo una donna.
E’ lei che “giudica e punisce” Caino?
Poi mi perdo. un pochino appena… 😦
Scusa il divagare…
Grazie Mistral
buon fine settimana
.marta
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troppi anni di patriarcato.
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già…
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…E già
Lo sai perchè?
Perchè le donne da sempre son state impegnate in famiglia, a crescere la prole…e così l’uomo ha avuto campo libero. 😉
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GRANDE questione
Forse la società si evolverà. Possiamo sperare.
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Non senti…
Darvin si sta rivoltando.. 😉
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sì … Darwin … sarà una lunga attesa
😉
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Già…
buon fine settimana John, grazie del tuo passare qui 🙂
ciao
.marta
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Interessante, buona giornata Marta! 🙂
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Si, molto…molto interessante 🙂
Secondo te perchè la giustizia è rappresentata da una figura femminile?
buona giornata anche a te 🙂
grazie
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il mio nonno diceva…………..
il capo sono io chi comanda è la nonna……..
lasciamo perdere le battute……siamo diversi e nessuno di noi uomo o donna è simile……io credo che queste siano parole fatte a tavolino…
se poi si vuole parlare di discriminanza tra sessi…..allora è altra cosa….
ciao marta……una bellissima giornata per te….
marcello
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Al di là di tutto questo post è nato soprattutto per rispondere ad una domanda: perchè la giustizia è sempre stata rappresentata da una donna…
E per quanto abbia cercato sul web e letto cose diverse…non ho ancora una opinione definita.
…tu che ne pensi?
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non credo di avere anche io una mia opinione ……..
non so se è per opportunita’…..o solo un credo a livello politico……
marcello
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Nemmeno io, ancora, non riesco a dare una risposta precisa…
Ma ci provo insieme a voi…
grazie
buona serata
.marta
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a te marta…………
marcello e laura
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🙂
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…direi menomale che i tempi sono cambiati ora hanno anche le donne una voce .. e direi che ci sono tante donne nel mondo che hanno avuto sucesso nello stesso settore di lavoro come gli uomini.. non siamo più il sesso debole 😉
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Un pochino di più…penso anche io….
🙂
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almeno nel ocidente… speriamo anche se cambia presto anche nel resto del mondo 😉
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Speriamo…
🙂
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si si
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