buongiorno a tutti, con una ricerca ora ho visto che state parlando di un mio testo e vi ringrazio.
vorrei solo specificare che sono gli ultimi 5 versi di una poesia un poco più lunga che si intitola “le quattro della notte” tratta dal libro “Doso la polvere”, uscito nel dicembre 2012 per l’editore La Vita Felice e nella sua versione integrale la poesia è:
Le quattro della notte
Le quattro della notte
e poi le cinque del mattino
il sei di settembre
che sarebbe anche fine estate
Rovisto
nelle tasche della memoria
e doso la polvere.
E’ che non voglio più
vedere troppo, vedere tutto.
Voglio lasciar fuori,
anche quando
mi chiudo fuori.
Buongiorno e benvenuta…che piacerere la tua visita!
Mi spiace ma ho trovato solo i versi che ho copiato…certamente la poesia al completo è molto più significativa.
ti ringrazio tantissimo per averla postata.
….e così penso anche le altre persone che hanno apprezzato.
….mentre la leggevo…..pensavo alla cerimonia di preparazione del Thè in Giappone…..alla sacralità dei gesti ed alla compostezza con la quale la bevanda viene sorbita……non c’entra niente…….forse……..Willy
Buongiorno Willy…non saprei dirti perchè hai sentito\pensato\visto questo…
Poco vedo in questa citazione la “sacralità” del gesto….se non “l’umanità” nel primo pensiero della citazione e la mancanza nel secondo…
Scusami Willy!
Mentre rileggevo mi sono accorta di rispondere al tuo commento con il post odierno (10/05/13…) che nulla ha a che vedere con il tuo commento…
distrazione massima… 😦
Forse più che le parole sono i tempi della poesia. o meglio dire..l’assenza di ritmo. Un tempo fermo come il fermarsi e compiere bene le azioni, tenersi fuori…
Potrebbe esser stato per questo?
Ottimi suggerimenti Lorenzo
Conosco i due che hai citato.
Ho pubblicato qualcosa riguardo entrambi; a me piace cambiare perchè se non lo facessi il mio blog sarebbe pieno di poesie, anzi no..riportei tutte le poesie della Pozzi, per dire…o di Salinas; per non parlare dei poeti greci.
Riposterò qualcosa di loro…ora che me li hai fatti ricordare…
“Voglio lasciar fuori,
anche quando
mi chiudo fuori.”
Voglio lasciar fuori: cosa?
Lasciar fuori me stesso, e cosa rimane? Rimane la polvere, o forse neanche lei.
Allora forse voglio lasciar fuori tutto il resto, tutto quello che dobbiamo dosare. Forse voglio solo smettere di guardare con occhi troppo attenti, troppo critici, troppo accusatori.
Non resta che dosare la polvere, la polvere del tempo.
Quella che scivolare nella clessidra,
quella che si posa sulle foto opache.
Beh…per rispondere mi sono presa tempo…perchè vedi, quando leggo una poesia io vado a mio sentire.
Anche in questa scelta è stato così.
Forse sbaglio ma non vado a leggere, a capire in realtà cosa l’autrice vuole comunicare.
questo: Voglio lasciar fuori. Mi ci ritrovo .in effetti.
Cosa?…non so…vuole lasciar fuori “qualcosa” e ne vuole stare “fuori”.
cara Marta, a volte è proprio così. dosare può aiutarci molto perchè, secondo me, è una forma di difesa, un modo per diminuire la sofferenza. non so ancora, però, se sia davvero un bene riuscirci; la vivo al momento come un raffreddamento, una rinuncia a vivere appieno. in ogni caso trovo la poesia davvero molto bella, un importante spunto di riflessione e ti ringrazio. un sorriso
Bellissima poesia . Questa poesia ha ragione, descrivere un oggetto per esempio vedere il sole la mattina è bello , vederlo davanti agli occhi ti sembra una cosa unica , la cosa più bella che tu abbia mai vista . Anche se scompare dentro di te ricordi quell’evento , ma poi quell’evento quell’oggetto sembrano insignificanti per te come una formica .
A volte è così ma non possiamo dosare tutto. Magari! a volte ne siamo sommersi oppure il destino ce la butta in faccia. A volte sembra polvere e invece è solo l’idea.
buongiorno a tutti, con una ricerca ora ho visto che state parlando di un mio testo e vi ringrazio.
vorrei solo specificare che sono gli ultimi 5 versi di una poesia un poco più lunga che si intitola “le quattro della notte” tratta dal libro “Doso la polvere”, uscito nel dicembre 2012 per l’editore La Vita Felice e nella sua versione integrale la poesia è:
Le quattro della notte
Le quattro della notte
e poi le cinque del mattino
il sei di settembre
che sarebbe anche fine estate
Rovisto
nelle tasche della memoria
e doso la polvere.
E’ che non voglio più
vedere troppo, vedere tutto.
Voglio lasciar fuori,
anche quando
mi chiudo fuori.
Grazie, Anna
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Buongiorno e benvenuta…che piacerere la tua visita!
Mi spiace ma ho trovato solo i versi che ho copiato…certamente la poesia al completo è molto più significativa.
ti ringrazio tantissimo per averla postata.
….e così penso anche le altre persone che hanno apprezzato.
Grazie ancora e complimenti!
buonecose
ciao
.marta
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Dietro alla fotografia se clicchi sopra ho riunito altre poesie e aggiunto quest’ultima. completa…
ancora grazie!
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….mentre la leggevo…..pensavo alla cerimonia di preparazione del Thè in Giappone…..alla sacralità dei gesti ed alla compostezza con la quale la bevanda viene sorbita……non c’entra niente…….forse……..Willy
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Buongiorno Willy…non saprei dirti perchè hai sentito\pensato\visto questo…
Poco vedo in questa citazione la “sacralità” del gesto….se non “l’umanità” nel primo pensiero della citazione e la mancanza nel secondo…
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Scusami Willy!
Mentre rileggevo mi sono accorta di rispondere al tuo commento con il post odierno (10/05/13…) che nulla ha a che vedere con il tuo commento…
distrazione massima… 😦
Forse più che le parole sono i tempi della poesia. o meglio dire..l’assenza di ritmo. Un tempo fermo come il fermarsi e compiere bene le azioni, tenersi fuori…
Potrebbe esser stato per questo?
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…….si…..un tempo fermo……ecco l’ombelico……..il tempo che da fermo appunto ricopre…….di polvere……
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🙂
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Mi permetto due suggerimenti: Mark Strand e Mariangela Gualtieri
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Ottimi suggerimenti Lorenzo
Conosco i due che hai citato.
Ho pubblicato qualcosa riguardo entrambi; a me piace cambiare perchè se non lo facessi il mio blog sarebbe pieno di poesie, anzi no..riportei tutte le poesie della Pozzi, per dire…o di Salinas; per non parlare dei poeti greci.
Riposterò qualcosa di loro…ora che me li hai fatti ricordare…
grazie
buona giornata
.marta
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😀 Buona giornata a te!
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Grazie…!
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“Voglio lasciar fuori,
anche quando
mi chiudo fuori.”
Voglio lasciar fuori: cosa?
Lasciar fuori me stesso, e cosa rimane? Rimane la polvere, o forse neanche lei.
Allora forse voglio lasciar fuori tutto il resto, tutto quello che dobbiamo dosare. Forse voglio solo smettere di guardare con occhi troppo attenti, troppo critici, troppo accusatori.
Non resta che dosare la polvere, la polvere del tempo.
Quella che scivolare nella clessidra,
quella che si posa sulle foto opache.
Buona serata Marta.
S.
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Beh…per rispondere mi sono presa tempo…perchè vedi, quando leggo una poesia io vado a mio sentire.
Anche in questa scelta è stato così.
Forse sbaglio ma non vado a leggere, a capire in realtà cosa l’autrice vuole comunicare.
questo: Voglio lasciar fuori. Mi ci ritrovo .in effetti.
Cosa?…non so…vuole lasciar fuori “qualcosa” e ne vuole stare “fuori”.
Sollecitata dal tuo commento ho fatto una piccola ricerca: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-12-11/doso-polvere-versi-bianco-171200.shtml?uuid=AbJtB7AH
Buona serata anche a te
grazie
.marta
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d’altronde anche la polvere è parte della nostra vita…
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direi di si… c’è una certa familiarità…diciamo
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fosse facile, dosare pure la polvere, restare fuori
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A quanta pare niente è facile, ma a volte è necessario. Altre, viene spontaneo…
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“Vedere troppo, vedere tutto”…una gran dote, ma anche una grande responsabilità da portare e, a volte, un gran prezzo da pagare.
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Vero…ma non si è esenti ne dalle responsabilità, ne dal prezzo conseguente…
Meglio diradare un pochino…a volte.
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cara Marta, a volte è proprio così. dosare può aiutarci molto perchè, secondo me, è una forma di difesa, un modo per diminuire la sofferenza. non so ancora, però, se sia davvero un bene riuscirci; la vivo al momento come un raffreddamento, una rinuncia a vivere appieno. in ogni caso trovo la poesia davvero molto bella, un importante spunto di riflessione e ti ringrazio. un sorriso
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Un sorriso di ulteriore condivisione.
e un carissimo saluto
.marta
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🙂 buona serata
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Grazie
…del passaggio e del commento
ciao
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molto bella, ogni tanto davvero si ha voglia di non vedere
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Esattissimo…ogni tanto bisogna respirare al meglio senza starniture 😉
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Bellissima poesia . Questa poesia ha ragione, descrivere un oggetto per esempio vedere il sole la mattina è bello , vederlo davanti agli occhi ti sembra una cosa unica , la cosa più bella che tu abbia mai vista . Anche se scompare dentro di te ricordi quell’evento , ma poi quell’evento quell’oggetto sembrano insignificanti per te come una formica .
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E’stupenda!
A me delle poesie mi piace il loro ritmo, oltre le parole.
Non so spiegare….
grazie del passaggio
e buona giornata
.marta
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A volte è così ma non possiamo dosare tutto. Magari! a volte ne siamo sommersi oppure il destino ce la butta in faccia. A volte sembra polvere e invece è solo l’idea.
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A volte, si…non sempre.
buona giornata
.marta
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Buona giornata…..non sono molto d’accordo con la poesia….anche se non si vuole vedere….le cose rimangono!
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Buona giornata Silvia
Le cose rimangono ma perdono consistenza.
ciao
.marta
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buongiorno, marta!
qui c’è il sole
dentro e fuori!
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Buongiorno a te poetella!
Qui sole .fuori
Per ora mi beo del riflesso che emani.. 🙂
(mi beo…? di può dire…?)
ciao
.marta
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si può, si può…
beati, che già il riflesso è qualcosa…no?
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E’ tanto….
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La polvere ingrigisce ed intristisce, ma dà pure un tocco vintage. 😛
Buona giornata!^^
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Vada per il tocco “vintage”…:D
buona giornata anche a te!
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