S-lacciato
di tramedipensieri
Mi sono fermato -nel silenzio
metafisico che precede un assedio spartano-
ad ascoltare il battito del cuore
vecchio tamburo di latta
e ho sentito il suo lieve percepire
la musica che nel lontano Catai fanno i bambù
quando sono accarezzati dal vento
come le scarpette di un fiore
io voglio essere unito
e sempre slacciato
Giuseppe Carracchia
Lo sapevo che mi sarebbe piaciuto ciò che scegli di appuntare sulle tue pagine! Un abbraccio e buona serata 🙂
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Grazie sei molto gentile
buona serata a te!
.marta
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E’ stato detto molto di quanto avrei detto anch’io. Quindi non mi ripeto, ma mi associo alla poesia della parte in cui ascolta la musica delle canne di bambù nel lontano Catai, accarezzate dal vento. E mi domando se la musica l’abbia sentita quando si è recato in Catai, o se gli arrivi direttamente dal Catai… E mi crogiolo in questo e altri dubbi che mi genera la poesia. E quel quadro. Non so dirti perché. Ma so che è il perfetto complemento alla poesia.
E ti abbraccio. E ti ringrazio per le emozioni. Mi spiace solo di non poter essere sempre presente come vorrei, su questo blog.
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Non farti scrupolo per la non presenza….ci mancherebbe…
Grazie per quanto scritto
buona serata
.marta
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“come le scarpette di un fiore
io voglio essere unito
e sempre slacciato”
Molto bella, molto profonda.
Una fusione particolare con la natura.
Quel vento che accarezza i bambù fa sentire proprio la sua musica!
Giusta anche la fotografia!
Buona serata, cara Marta.
Ti abbraccio
gb
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Buona serata anche a te
grazie del passaggio
.marta
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…le scarpette di un fiore…
Che bravo!!!
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🙂
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molto bella, ‘il silenzio metafisico che precede un attacco spartano’ è fantastico 🙂
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..e questo passaggio: e ho sentito il suo lieve percepire
la musica che ….. fanno i bambù
quando sono accarezzati dal vento…”
Ho sentito la la musica!
si bella, bella veramente. 🙂
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già quella parte è molto orientale, da haiku, splendida, grazie
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..a te…
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🙂
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Non calzo mai scarpette di un fiore per non sciuparle inutilmente
Ciao Marta
Buon weekend
Mistral
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Non è detto che si debbano “sciupare”…inutilmente….
grazie fai un buon fine settimana anche tu!
.marta
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Inquietante e delicata. Ad hoc il dipinto (delicato ed inquietante anch’esso).
Molto affascinante, questo connubio, Cuore bello!
Grazie.
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Grazie…
Quando l’ho letta mi ha abbracciato e mi ha chiesto di non lasciarla andare. E così ho voluto che si fermasse un pò qua.
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Ecco cosa mi porta a dirti che “non mi sfuggi”;
questo tuo modo quieto e conciso di rivelarTI.
Un bacio, Cuore bello!
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Mah…
che ti devo dire?…
ti abbraccio e basta… 🙂
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Non so cosa siano le scarpette di un fiore, ma anch’io voglio essere come lui 🙂
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Ci sono e non ci sono. 🙂
Si immagina che le scarpette sia la parte di stelo che tocca la terra (lasciano stare le radici…). Immagino, invece, che le scarpette di cui si legge, siano quei petali che stanno dietro il fiore…quelli che, per primi vanno a seccarsi senza staccarsi. Quasi a proteggere e tenere unita la corolla. Sino alla fine. Mah… 🙂
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Il calice?
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I sepali.
(sono andata a guardare su google…sappilo!).
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Sì sì i sepali tutti insieme formano il calice (lo steso vale per i petali che formano la corolla) E non ho guardato su google. giuro. perché è nel mio programma di scienze di quest’anno con la quarta:-))
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Ci credo, ma figurati!
Bene… chiarito questo…ecco per me i sepali che formano il calice sono le “scarpette del fiore”.
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😀
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