Da due anni l’Isoletta di Tristan da Cuna, nell’Atlantico meridionale, è nuovamente popolata dai suoi 274 abitanti,
Che ci fanno? Lavorano per vivere. Lavorano duramente.
Si tratta di gente condannata a restare su quest’isola in capo al mondo?
No, assolutamente, no: si sono installati a Tristan da Cuna perchè non vogliono vivere da nessun’altra parte.
Cosa li trattiene in quest’Isola?
Un sociologo di recente glielo ha chiesto. Hanno risposto: la libertà.
Ricordiamo perciò la breve storia di queste genti. E nella risposta vi è contenuta una condanna ingenua, ma senza appello, del mondo nel quale viviamo e delle sue pretese ricchezze.
….
Non esiste una cronaca scritta. Fatto è che la popolazione dell’Isola, nel 1827, era di sette uomini, due donne e due ragazzi: per accontetare tutti mancavano cinque donne. Ci si recò dunque a S.Elena a cercare le donne che mancavano, e codeste donne, a differenza degli uomini, avevano la pelle scura.
Non faceva differenza.
Questa piccola comunità di Tristan da Cuna si diede una “Costituzione” restata in vigore a tutt’oggi.
E’ breve quanto semplice: tutti giurarono..
“Nessuno prenderà superiorità alcuna su un altro e (che) ognuno sarà considerato come un eguale sotto tutti gli aspetti”.
Critica al capitalismo di ogni giorno di Michel Bosquet

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